"Pronto soccorso sovraffollato, paziente visitato sulla sedia"

Il Nursind denuncia gravi criticità anche sulla rete oncologica

La nota del sindacato

Avellino.  

Il Nursind di Avellino segnala ancora una volta le gravi criticità che si registrano nel Pronto Soccorso della Città Ospedaliera. In questi ultimi due giorni si è registrato un grave fenomeno di stazionamento dei pazienti nelle varie sale mediche, una situazione di sovraffollamento che mette a rischio la sicurezza delle cure prestate agli utenti. Addirittura ieri pomeriggio si è registrato l'esaurimento di letti e barelle dove poter visitare i pazienti.

Un paziente trasportato dal 118, a causa dell'esaurimento di barelle, è stato visitato su una sedia. Ci è stato segnalato che lo stesso paziente ha avuto una sincope ed è caduto sul pavimento rimediando dei punti di sutura. Il pronto soccorso del Moscati sembra sempre più un ospedale da guerra, dove a pagarne le conseguenze sono i cittadini e gli operatori sanitari. La nostra Organizzazione sindacale, in qualità del segretario provinciale, Romina Iannuzzi e del segretario aziendale Rosapane Michele, segnalano poi un altra criticità che si sta registrando da mesi nell'azienda Ospedaliera Moscati e che ha come vittime della disorganizzazione aziendale i malati oncologici.

Al pronto soccorso del Moscati si registra ormai quotidianamente l'accettazione di questi pazienti a causa di una rete oncologica del tutto assente. Alcuni di loro vengono inviati direttamente dall'ambulatorio di oncologia in pronto soccorso ad esempio per effettuare delle emotrasfusioni di sangue oppure a causa degli effetti collaterali delle chemioterapie. Mentre in altre aziende d'Italia i day hospital di oncologia trattano alcune delle complicanze delle malattie oncologiche come ad esempio effettuare trasfusioni di sangue, al Moscati di Avellino quello che si sta verificando è che i pazienti oncologici vengono inviati come pacchi postali dall'ambulatorio di oncologia  al pronto soccorso solo ad esempio per eseguire una trasfusione. Questi pazienti  dovrebbero avere un percorso operativo che li tuteli e che sia dedicato esclusivamente a loro, la loro presenza nel pronto soccorso per effettuare prestazioni da day hospital è la fotografia di un sistema Sanitario regionale fallimentare, di una rete oncologica territoriale e aziendale carente.

Chiediamo a questa direzione generale di mettere mano ad un organizzazione aziendale che sta facendo acqua ormai da tutte le parti, o si adotteranno provvedimenti organizzativi urgenti di risoluzione di queste problematiche ataviche o ci sarà una mobilitazione con esposti agli organi competenti.