Nusco. Sandro Ruotolo: "Subito una bonifica dell'Isochimica"

Il giornalista Rai è intervenuto al convegno su "legalità ambiente e sviluppo"

Nusco.  

Anche se l’Irpina non risulta coinvolta nelle indagini della magistratura per sversamenti illeciti dei rifiuti e discariche abusive, le politiche ambientali dovranno concentrarsi tutte sull’Isochimica e sulle altre realtà industriali che devono essere bonificate. “L’Irpinia è il polmone verde della Campania e deve essere preservato” ha annunciato il giornalista Rai Sandro Ruotolo alla platea nuscana intervenuta al convegno su “Legalità, ambiente e sviluppo” che si è tenuto questa mattina nel palazzo Vescovile cittadino.

L’ appuntamento di oggi, intanto, ha concluso la tre giorni indetta dal Comune altirpino per celebrare il taglio del nastro del centro di aggregazione cittadino per la diffusione della cultura della legalità Civitas Felix. Al tavolo dei relatori introdotti dal sindaco Ciriaco De Mita, anche Rosario Bianco, editore de L’Espresso napoletano e Now, Danilo Iervolino, Presidente dell’Università Telematica Pegaso. Il giornalista Rai Vincenzo Perone ha introdotto a seguire gli interventi di Catello Maresca, Sostituto Procuratore Antimafia di Napoli, Cesare Sirignano, sostituto procuratore antimafia, Duccio Giordano, regista del docufilm “Una vita sotto scorta”, Roberto Cogliandro, direttore della Gazzetta Forense, e Sandro Ruotolo, appunto.

“Ci vuole l’industria a impatto zero: quella pesante instaurata nel dopo terremoto non ha funzionato e oggi è arrivato il momento di preservare la tutela dell’ambiente e del paesaggio” continua. “Centrare l’obiettivo di intrecciare legalità, ambiente e sviluppo, significa anzitutto colpire l’evasione fiscale. La Guardia di Finanza deve avere un consenso politico e sociale per fare il suo lavoro, perché in un’azienda deve restarci almeno sei mesi per avviare delle indagini”.

Al centro del dibattito, la terra dei fuochi e le attività di sversamento illecito dei rifiuti, che negli ultimi decenni ha distrutto gran parte della provincia di Caserta, indebolendo le esportazioni dei prodotti agricoli e i marchi un tempo considerati di pregio. In Irpinia, la tematica affrontata non ha suscitato rilevanza, se non riferita al contesto della prevenzione, e dunque dell’educazione rivolta soprattutto ai più giovani e agli studenti delle scuole.

Esposto in prima persona nelle indagini sulla terra dei fuochi, Sandro Ruotolo oggi è sotto scorta in quanto ha subito minacce di morte: “Anche a Sant’Agata dei Goti è stata scoperta una discarica, mentre in Irpinia non ci sono indagini; ma anche se ci fossero non mi sorprenderebbe. Le aziende del nord hanno portato al sud milioni di tonnellate di rifiuti; sono state aperte 82 inchieste dalla magistratura e sono state indagate 443 aziende del centro nord”.

La terra dei fuochi, nelle indagini condotte dal giornalista, si avvale di due livelli di inquinamento, uno di superficie e uno sotterraneo. Il primo deriva dalle piccole economie di casa, tutto a nero, caratterizzato dalle imprese che lavorano nel campo dell’abbigliamento e affini, che gettano nelle campagne i materiali di scarto derivanti dalla lavorazione; e le discariche interrate dove invece si seppelliscono i rifiuti tossici.

“E’ scontato che quando sarà saturo il territorio del napoletano, la camorra si dirigerà altrove. L’aspetto che merita di essere sollevato è che se in quella zona non ci fosse stato un movimento civico di denuncia che si fosse imposto, la terra dei fuochi non sarebbe mai venuta fuori” continua.

 Elisa Forte