Bed and breakfast e case vacanze ammessi al bonus

Contributo una tantum della Regione Campania

bed and breakfast e case vacanze ammessi al bonus

"Chiediamo una moratoria anche per i tributi locali e un piano strategico di rilancio del settore turistico, l’ultimo che potrà eventualmente ripartire dopo la fase 2 e con previsioni tutt’altro che rosee"

Bed and breakfast e case vacanze con partite iva, ammesse anch’esse al contributo una tantum della Regione come per gli affittacamere e le altre imprese della filiera turistica, sospese dal decreto del Governo.

Lo chiarisce il presidente Abbac Agostino Ingenito, in merito al contributo una tantum di 2000 euro previsto dal Piano Socio Economico della Campania per le microimprese. “Nelle maggiori località turistiche, in Penisola Sorrentina, Costiera Amalfitana e isole  del Golfo, alcuni gestori di b&b e case vacanze, pur essendo titolari di attività che non prevedevano apertura di partita iva, su consigli dei loro consulenti avevano avviato il regime forfettario. Per tali casi, anch’essi dotati di partita iva, potranno accedere al contributo una tantum ma resta la partita per le migliaia di gestori puri, che svolgevano l’attività come integrativi del reddito.

Sentito anche l’Assessore al Turismo Corrado Materia, ho inviato una nota alla Regione, in cui chiediamo un contributo di assistenza alle tante famiglie che erano riuscite a garantirsi un reddito, vivendo di turismo negli ultimi anni – dichiara Agostino Ingenito – Inoltre abbiamo chiesto alla Regione una moratoria sulle locazioni per evitare contenziosi e trovare un accordo con i proprietari di immobili, oltre a proporre investimenti per supportare il turismo di prossimità, la promo commercializzazione della regione in sinergia con Enit e Mibact, e per potenziare lo strumento dei buoni vacanza che potrebbero essere presto varati dal Governo nel decreto delle prossime ore.

Chiediamo una moratoria anche per i tributi locali e un piano strategico di rilancio del settore turistico, l’ultimo che potrà eventualmente ripartire dopo la fase 2 e con previsioni tutt’altro che rosee”. Dallo studio eseguito dall’Abbac emergono dati interessanti su possibili flussi turistici, un identikit del possibile viaggiatore post covid-19 e delle sue esigenze.

“Stiamo anche lavorando ad un modello per garantire sicurezza e sanificazioni per le nostre strutture ricettive, oltre che una disintermediazione più spinta rispetto alle tradizionali piattaforme online ma occorrono strategie e risorse per il riavvio in sicurezza delle rotte internazionali per salvare una stagione che è già ormai compromessa”.