Donazione degli organi: "Io, un sopravvissuto vi dico il trapianto è vita"

La storia di Felice Peluso (Aido) l'invito a donare gli organi. "Con una vita si salvano 9 vite)

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Baiano.  

“Voglio iniziare il mio racconto dicendovi, innanziutto, che sono un uomo felice. La donazione degli organi mi ha dato l’opportunità di vivere, e mi sento una persona fortunata”.  Felice Peluso, 58 anni, molto più della metà della sua vita, l’ha trascorsa grazie ad un doppio trapianto di reni, che gli ha salvato la vita e gli ha consentito di rinascere, per due volte.  

Io, un trapiantato "diversamente sano"

Impiegato, sposato e padre,  Felice è un volontario Aido, sempre impegnato nel sensibilizzare tutti sulla importanza della donazione degli organi. “Esprimere il proprio consenso alla donazione degli organi, salva la vita, anzi le vite – spiega Felice Peluso , presidente Aido Nolano-CImitile-Baianese -.

Una persona che dona, può salvare nove vite

Pensate, con una sola persona che dona, si possono salvare 7 vite.Vivere da trapiantato, certo, non significa condurre una vita semplice, perchè i disagi sono tanti. Anche quando hai fatto il trapianto non hai risolto i tuoi problemi e vivi nel costante timore, che qualcosa possa andare storto. Molte persone questa condizione di trapiantati, non la vivono bene. Io, invece, mi sento un uomo fortunato, a cui sono state concesse addirittura tre occasioni di vita”, afferma.

Io festeggio tre compleanni

Felice oggi festeggia tre compleanni: il primo nel giorno della nascita, il secondo in quello del primo trapianto e il terzo compleanno lo celebre in occasione del giorno del secondo trapianto. Ha ottenuto il primo trapianto nel 1988, poi il successivo nel 2004. Dopo l’ultimo è iniziato il suo impegno nel sociale con l’Aido, Associazione italiana per la donazione degli organi, per la quale oggi è il presidente della sezione di Napoli e di Nola-Cimitile-Baianese.

Felice, la storia della sua vita

La storia di Felice è stata , fino ai 22 anni, quella di un ragazzo come tanti. Sogni, passioni, progetti e fiducia nel futuro. “Fino ai miei 22 anni facevo una vita iperattiva. E trovarsi a quell’età, nel giro di 1 mese, ipovedente e su una sedia a rotelle, non sapendo cosa mi sarebbe successo domani, non è facile da affrontare. Mi sono fatto forza, grazie ad amici e famiglia sono andato avanti, comunque con forza e fiducia. Ho avuto un primo trapianto. E’ stato la svolta. Ma dopo sei anni ho avuto un rigetto, e mi è piombato davvero il mondo addosso. Ma sono stato un fortunato, per la seconda volta. Ho avuto un secondo trapianto e la mia vita è ripresa, per la seconda volta”.

Donazione degli organi: serve corretta informazione

“Mi sono ripromesso di fare della mia fortuna impegno - racconta Felice -. Ho deciso di impegnarmi per promuovere la corretta informazione sulla donazione degli organi, perché altre persone possano essere fortunate, come me. Sorrido ogni giorno alla vita, perché chi come me è un trapiantato, un sopravvissuto, conosce il vero senso della vita”, rivela. E da allora sono state tante le iniziative messe in campo con il suo gruppo, tra convegni, mostre, sfilate, e altri eventi diretti a sensibilizzare sulla donazione degli organi.