Avellino: questione morale e trasformismo, botta e risposta Gengaro-D'Agostino

Centro destra ancora in difficoltà sul nome del candidato sindaco ma infuria la polemica

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Avellino.  

Il Centrodestra irpino si interroga ancora sulla possibilità di una candidatura unitaria alle amministrative di avellino. Fdi ha individuato il nome di Modestino Iandoli con la benedizione dei vertici regionali e nazionali ma l'onorevole Gianfranco Rotondi non ha escluso anche un altro nome, quello di Rino Genovese. L'idea è quella di mettere al tavolo anche il consigliere regionale Livio Petitto e il candidato alle europee di Forza Italia Angelo D'Agostino che spingono proprio per genovese. Potrebbe invece essere un rischio con l'inchiesta giudiziaria che ha travolto il comune recuperare anche gli epigoni di Festa ma petitto ha già avviato questo percorso. Resta ottimista sull'unità da ritrovare Sabino Morano che aveva presentato il suo candidato Lazzaro Iandolo con "La rondine", operazione che verrebbe annullata in caso di accordo.

Intanto D'Agostino replica alle dichiarazioni di Antonio Gengaro che aveva accusato lui e Petitto di trasformismo e di aver sostenuto il progetto di Festa poi travolto dalla magistratura.

"La mia adesione convinta a Forza Italia risale a due anni fa, ai mesi precedenti le ultime elezioni politiche. La mia candidatura al Parlamento europeo non ha nulla di estemporaneo ma è il punto di caduta di un percorso che viene da lontano", dice D'Agostino che non accetta giudizi sulla sua moralità e aggiunge: "Cme tutti gli avellinesi sanno e ricordano, il progetto costruito attorno alla candidatura di Gianluca Festa alla carica di sindaco, cinque anni fa, aveva radici e prospettive esclusivamente civiche. Il sottoscritto, con il contributo di tanti cittadini, sposò convintamente quel percorso nella massima trasparenza e nella massima linearità. Nessuna operazione di trasformismo allora, ma tutto serve ad Avellino fuorché una nuova stagione di livori".