Gianluca Festa, il re assoluto delle imbucate, ha colpito ancora. Come quelle vecchie zie che s’infilano nelle foto di nozze anche se nessuno le conosce, l'ex sindaco è sbucato fuori dal nulla alla festa del vino al Borgo, saltando Bilotta con una mossa da NBA, un pick and roll così rapido che il povero vicesindaco non s’è nemmeno accorto di esser stato scippato del momento gloria.
Certo, Festa non è mai stato invitato, ma da quando serve un invito a chi porta come unico regalo il proprio sorriso da venditore di enciclopedie porta a porta? La prova che si sia imbucato arriva dai 158 scatti ufficiali postati con orgoglio sul profilo social della manifestazione: nessuno lo ritrae. Nulla. Nemmeno un gomito, una scarpa, la punta del naso. Solo una tasca furtiva mentre Walter Giordano, trionfante e ignaro, affonda le forbici nel nastro inaugurale.
Praticamente Festa è diventato l’Uomo Invisibile, il nuovo Berlfagor del Borgo: appare e scompare senza lasciare traccia, ma sempre pronto a sorridere come un maniaco in cerca di inaugurazioni da infestare. E dire che Gerardo Bilotta si era già immaginato la scena tutta sua, pronto a sfoggiare la fascia tricolore che la sindaca Nargi gli aveva involontariamente lasciato libera. Invece niente: l’ex sindaco, più rapido di un ladro di pastiere a Pasqua, è comparso giusto per rovinargli il frame perfetto.
Non è nemmeno la prima volta che Festa fa il "fantasma sorridente": anche al tunnel aveva rubato la scena alla povera Laura Nargi, smarrita come una turista inglese davanti a un caffè espresso. Ma in quell'occasione il convitato di pietra era Laura Nargi, impreparata dai suoi comunicatori (oggi assessori... alla Cultura) e ignorata dai sui stessi filmmaker. Quella è stata la genesi di una serie di errori impressionanti (di comunicazione e di politica) infilata dalla sindaca. La prima puntata di una trilogia: giunta tecnica evaporata come il prosecco aperto tre giorni prima, consiglio comunale trasformato in ring, e la Nargi disperata per non essere riuscita nemmeno a ottenere la presidenza del Piano di zona, una carica talmente ambita che probabilmente pure l'usciere del Comune non vorrebbe.
Ma il vero colpo da maestro di Festa è stato spiazzare pure Maurizio Petracca, a due passi da lì impegnato in un raffinato simposio tra calici e teorie politiche, improvvisamente rimasto a bocca aperta come se avesse visto un T-Rex passeggiare sul corso.
Insomma, Gianlucone Festa non sarà un genio della politica, ma nella nobile arte dell’imbucata resta il Michael Jordan della città. Ora resta solo un dubbio: che l’unico modo per liberarsi di lui sia tenerci la Nargi ancora un po’? Forse sì. Sarebbe una deliziosa vendetta politica: costringere l'ex sindaco a vagare come Ian Solo congelato nella carbonite, scongelato solo alla vigilia di ogni elezione. Ibernato. Sorridente. Nel suo abitino blu. Con giusto un filo di livore che gli cola, impercettibile, dal lato destro della bocca.
P.S. Riguardo al terno 7, 17 e 22, è uscito ed è uscito su tutte le ruote... come volevasi dimostrare.