Il terno secco c'è: 7, 17 e 22. L'arte dei pazzi e "il milione" di Buonopane

L'attesa sull'operetta scritta da chi considera la città come una carta sporca

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Nuovo tavolo del Pd sulla crisi: avvistato in città Steven Spielberg per un sequel di Jurassic Park

Avellino.  

Questione di numeri. Il terno secco c'è: 7, 17 e 22. Le ruote? Ovviamente tutte, vuoi vedere che te ne lasci una chiusa e non cogli l'opportunità che invoca per sé la Nargi, prima sindaca di una città aperta veramente a tutto: tarantelle per i ragazzi senza lavoro, bancarelle e mercati per gli opportunisti e schieramenti ballerini, come saltare da un gruppo all'altro, perdendosi per strada la politica degli ideali.

Il terno è presto spiegato: 7 le poltrone che Gianluca Festa aveva chiesto in giunta, 17 la data della seduta di consiglio in cui si capirà chi sta con chi e 22, beh, come riferimento all'arte dei pazzi che mai ci facciamo mancare.

Un pensierino ce lo farei, per noi che non abbiamo un Rizieri Buonopane che viene e ci regala un milione, secco secco, per darci una mano in nome di una Irpinia, aperta pure questa, che merita palcoscenici nazionali: il 22 comprende la pazza idea di una Provincia fai-da-te, che regala soldi a un avversario politico, senza un dibattito, una discussione, una riflessione su un diverso possibile utilizzo. In una Irpinia dove scompaiono computer (ricordate il Tg1?), interi faldoni di condoni e si rubano le password per agire sulle pratiche dentro uffici pubblici più che distratti, ma ci fosse stato uno che alzando una mano avesse chiesto conto al conducator altirpino di palazzo Caracciolo, contestandogli: “Nè, ma tu che capo tieni”?

Per quelli proprio amanti del gioco, c'è l'allungo alla cinquina: basta aggiungere 'o traditore e l'ommo e merda, rispettivamente 71 e 82.

Intanto, Avellino potrebbe davvero ospitare il prossimo capitolo di Jurassic Park. Nessun effetto speciale necessario, basta una normale riunione politica. È convocato infatti un nuovo tavolo del Partito Democratico irpino per decidere se salvare o affossare definitivamente la giunta Nargi.

Protagonisti assoluti di questo revival preistorico della politica locale sono (manco a dirlo) Rizieri Buonopane, Rosetta D’Amelio ed Enzo De Luca, dinosauri democratici che resistono a qualsiasi meteorite mediatico. Buonopane potrebbe tranquillamente proporre la partecipazione di Angelo Antonio D’Agostino, uomo forte di Forza Italia, visto che alla fine si tratta di scegliere se stare al governo della città con lui o meno.

Al tavolo dei veterani, dopo aver attraversato ogni era politica immaginabile, dai dinosauri democristiani alle glaciazioni renziane, oggi Rosetta D’Amelio si (ri)propone ancora come punto di riferimento essenziale, un po' come il monolite di Kubrick: estraneo, immutabile... muto.

A completare il terzetto delle meraviglie democrat, ci sarà Enzo De Luca, ex senatore e tessitore di trame politiche: conferenze-progetto fallite o mai tenute. L’uomo che sponsorizzò la giunta Foti – passata alla storia cittadina per la sua impopolarità record – padre putativo della fenomenologia socio-pedagogica di quel Gianluca Festa, che oggi medita se riportare indietro o meno il computer fatto sparire dal suo ufficio di sindaco. La creazione di un Terzo Polo alternativo al Pd nazionale prospettata dall'altro Vincenzo De Luca, quello che governa la Regione, al confronto è robetta.

Ora la parola decisiva passa al tavolo dem? Bah, ci sono molti dubbi. Negli ultimi anni c'è stato uno stormir di fronde che ha usato questo partito come una metropolitana leggera leggera, con fermate verso la Lega (Iaverone), FdI (Petitto), per citare foglie al vento.

Nel frattempo, la città attende, osservando con ironico distacco i suoi dinosauri politici continuare a contendersi pezzi di potere, in una partita eterna fatta di veleni, riposizionamenti e operazioni bipartisan da manuale. Jurassic Park, in fondo, è un film semplice da girare quando la politica locale ti regala una sceneggiatura già scritta.