Dalla paura delle bombe in Siria al sogno a Mercogliano: Krasia oggi è italiana

Cerimonia ufficiale con il sindaco D'Alessio per la cittadinanza italiana alla giovane siriana

Mercogliano.  

Dalla paura di morire sotto i bombardamenti dei ribelli in Siria al sogno di diventare cittadina italiana. E' la storia di Krasia Jabour, per tutti ormai Grazia, poco più che ventanni: i suoi occhi oggi tornano a brillare, lasciando da parte un passato che non si può dimenticare.

In Siria la sua famiglia aveva perso tutto, senza più una casa con il terrore di essere uccisi per gli attacchi dei ribelli. Lei con i suoi familiari è stata accolta da qualche tempo dalla comunità benedettina di Montevergine grazie alla generosità dell'Abate Riccardo Guariglia. Una rinascita, iniziata attraverso l’opera della comunità di Sant’Egidio di Roma, resa possibile anche dalla disponibilità della clinica Montevergine di Mercogliano che ha inserito la giovane Grazia nel suo staff, offrendole un impiego dignitoso. E oggi il sindaco di Mercogliano Vittorio D'Alessio ha messo l'ultima parola su questa incredibile storia di inserimento e di riscatto nel corso di una cerimonia ufficiale in Municipio per conferire all'ormai ex rifugiata la cittadinanza italiana. 
"Questo momento - ha raccontato Krasia Jabour - significa molto per me. D'ora in poi non sarò più una rifugiata, ma una cittadina italiana nel mio secondo Paese, l'Italia. Grazie a quanti non mi hanno fatto mai sentire straniera. Per me è un sogno che si avvera, mi viene da piangere". 
Alla cerimonia è intervenuto dal Santuario di Montevergine, don Carmine Allegretti. "La cosa più importante - ha detto il sindaco D'Alessio - è che questa famiglia è stata capace di rimboccarsi le maniche e di farsi una posizione anche lavorativa con grande sacrificio".

Soddisfazione è stata espressa anche dai vertici della clinica Montevergine di Mercogliano, dall'amministratore delegato Antonio Merlino al direttore generale Antonio Rainone, che con la loro disponibilità hanno consentito alla giovane siriana di coronare il suo sogno. 

"Circa cinque anni fa la Clinica Montevergine - spiega il dg Rainone - ha accolto Grazia, giovane rifugiata politica siriana ospitata presso la comunità monastica. E' stato avviato per lei un percorso di inserimento lavorativo e di crescita personale e professionale. Grazia ha iniziato la sua esperienza come ausiliaria, poi ha assunto un ruolo amministrativo e oggi rappresenta un valido supporto della Direzione nelle attività di prevenzione. La sua storia è un esempio concreto di come l’impegno, la dedizione e l’integrazione possano trasformarsi in un autentico valore per la comunità. Siamo felici e orgogliosi di annunciare che, dopo cinque anni di lavoro e integrazione, Grazia è divenuta cittadina italiana. Questo traguardo - conclude Rainone - non è soltanto il coronamento di un percorso personale, ma anche la testimonianza del ruolo che la Clinica Montevergine svolge non solo nella prevenzione sanitaria, ma anche nella creazione di opportunità di lavoro e di inclusione sociale".

Mercogliano, intanto, si conferma uno dei primi comuni in Campania ad aver attivato il sistema di informatizzazione per il riconoscimento della cittadinanza italiana.