Diabete e cortisolo: l'utilizzo del mifepristone per controllare la glicemia

Uno studio conferma gli effetti positivi di questo trattamento

diabete e cortisolo l utilizzo del mifepristone per controllare la glicemia

Commento dello studio “Inadequately Controlled Type 2 Diabetes and Hypercortisolism: Improved Glycemia With Mifepristone Treatment”. RA Defronzo, V Fonseca, VR Aroda. Diabetes Care 2025 Jun.

Avellino.  

In molte persone il diabete di tipo 2 (DT2) è mal controllato malgrado i trattamenti classici. Lo studio “CATALYST” è stato concepito per valutare la prevalenza dell’ipercortisolismo (aumento nel sangue del cortisolo, ormone dei surreni) in una vasta coorte di diabetici insufficientemente controllati.

Una prevalenza dell’ipercortisolismo del 23,8% è stata evidenziata. In questo studio è stata rapportata la seconda fase di intervento di “CATALYST”, dove gli individui identificati come portatori di ipercortisolismo nella fase di prevalenza e rispondenti a dei criteri di inclusione supplementari, sono stati randomizzati per ricevere un trattamento con mifepristone o un placebo. In effetti, tra i trattamenti farmacologici disponibili dell’ipercortisolismo, l’antagonista dei recettori dei glucocorticoidi, il mifepristone, è il solo indicato specificamente per trattare l’iperglicemia secondaria ad un ipercortisolismo endogeno (cioè non farmacologico) nei pazienti adulti affetti da diabete di tipo 2 (DT2), nei quali la chirurgia ha fallito o che non sono candidati alla stessa.

Lo studio si proponeva di testare se un trattamento mirante ad una riduzione del cortisolo nel sangue potesse migliorare il controllo glicemico. Si tratta di uno studio prospettico, multicentrico, in doppio cieco. 136 persone affette da diabete del tipo 2 e da ipercortisolismo sono state randomizzate per ricevere il mifepristone (300 900 mg al giorno), o un placebo, per 24 settimane. Il criterio di valutazione principale era la variazione dell’emoglobina glicosilata (esame che valuta le variazioni glicemiche negli ultimi mesi). D

opo 24 settimane la differenza media in rapporto al placebo, per l’emoglobina glicosilata, era di meno 1,32%. I partecipanti che hanno ricevuto mifepristone hanno perduto peso e hanno ridotto i centimetri della circonferenza della taglia Tra gli effetti indesiderabili del trattamento con mifepristone (46%) sono stati descritti nausea, affaticamento, diarrea, cefalea.

In conclusione i diabetici di tipo 2 mal controllati, e affetti anche da ipercortisolismo, trattati con mifepristone, possono veder meglio controllata la loro glicemia, con una tolleranza tutto sommato accettabile. Altri studi sono però necessari.

L'autore è Medico - Endocrinologo