Tarsu e Tari, dal Comune: Nessun maltolto da restituire anzi..

L’Ente deve ancora incassare un totale di 3.020.032,82 euro

L’Ente deve ancora incassare un totale di 3.020.032,82 euro, pur avendo già pagato il costo del servizio dei tre anni, come si può agevolmente verificare dai consuntivi 2013/2014/2015...

Ariano Irpino.  

"Non abbiamo rubato un solo centesimo ai cittadini, questa cattiva e dannosa informazione a colpi di comunicati e volantini deve finire. Non è corretto disorientare il popolo. Non  vi è nessun maltolto da restituire." Risponde in maniera decisa e determinata l'amministrazione comunale di Ariano e lo fa attraverso una conferenza stampa a Palazzo di Città, fortemente voluta dal sindaco Domenico Gambacorta.

Ed è proprio il primo cittadino arianese a mettere nelro su bianco, insieme al dirigente dell'Area Finanziaria Generoso Ruzza, quest'utimo attivatosi per stilare un quadro preciso con il preciso scopo di chiarire la vicenda dopo le polemiche dei giorni scorsi, a colpi di interventi politici e volantini.

Tarsu 2013 e Tari 2014/2015

Anno 2015

L’importo di 1.273.319, 20 euro che viene indicato nel manifesto come da restituire non ha riscontro nei dati contabili perché: 835.000,00 euro sono relativi all’ultima rata del 2014; 139.948.539 euro fanno riferimento a ruoli suppletivi sempre per il 2014; 221.352,09 euro riguardano la lotta all’evasione e non sono da detrarre dal costo, come chiarisce la Corte dei Conti (queste somme recuperate vanne ad alleggerire i crediti che vanta l’amministrazione); Il contributo di 19.864,46 e non di 27.242,57 euro, come indicato, viene considerato in sede di consuntivo per quanto di competenza.

Anno 2014

L’importo di 242.798,17 euro che viene indicato come da restituire non ha riscontro nei dati contabili perché: 134.380,71 euro sono relativi alla TEFA (tassa che incassa il Comune e viene girata alla Provincia, non è quindi un’eccedenza del gettito); 88.233,76 euro riguardano la lotta all’evasione e non sono da detrarre dal costo, come chiarisce la Corte dei Conti (queste somme recuperate vanne ad alleggerire i crediti che vanta l‘amministrazione); Il contributo Miur di 20.083,70 euro viene considerato in sede di consuntivo per quanto sopra

Anno 2013

L’importo di 231.725,46 euro che indicato come da restituire non ha riscontro nei dati contabili perché: 1 138.789,85 euro che viene definita eccedenza di gettito non dovuta riguardano 125.539,85 euro sono relativi alla TEFA (tassa che incassa il Comune e viene girata alla Provincia, non è quindi un’eccedenza del gettito) e 13.250,00 euro riguardano il saldo tra le minori/maggiori entrate e il contributo Miur; 72.705,85 euro riguardano la lotta all’evasione e non sono da detrarre dal costo, come chiarisce la Corte dei Conti (queste somme recuperate vanne ad alleggerire i crediti che vanta l’amministrazione); Il contributo Miur di 20.229,76 euro viene considerato in sede di consuntivo per quanto sopra.

In relazione alle somme ancora da incassare dalle famiglie e dalle imprese in ritardo nei pagamenti bisogna sottolineare che:

Per l'anno 2013 sono 886.568,04 euro, pari al 25,02% delle entrate nette;

Per l’anno 2014 sono 932.929,17 euro, pari al 27,11% delle entrate nette;

Per l’anno 2015 sono 1.200.535,64 euro, pari al 30,90% delle entrate nette.

L’Ente deve ancora incassare un totale di 3.020.032,82 euro, pur avendo già pagato il costo del servizio dei tre anni, come si può agevolmente verificare dai consuntivi 2013/2014/2015.

Gianni Vigoroso