Quell'auto andava aperta sin dal primo momento

Ora dopo il rinvenimento di soldi e documenti tutto diventa più difficile

E ora da domani, si attivi immediatamente il piano di ricerche....

Ariano Irpino.  

700 euro in contanti, la patente di guida, estratti conto, chiavi, batterie, indumenti e attrezzi di lavoro. Pasqualino La Porta non ha portato nulla con sè la mattina di martedì 24 gennaio scorso, giorno in cui si sono perse le sue tracce.

Avevamo ragione ogni santo giorno, nel sollecitare gli inquirenti ad aprire quanto prima, quella fiat punto rimasta parcheggiata di traverso  davanti all'ospedale Sant'Ottone Frangipane, per ben nove giorni.

E' stato un amico di Pasqualino oggi pomeriggio Remo Pernacchia, ad affiancarci in questa lotta contro il tempo e ad indicare un carrozziere disponibile per aprire lo sportello della vettura in modo tale da consentire ai carabinieri, alla presenza dei familiari di verificare cosa vi fosse all'interno. Presenti due pattuglie della locale stazione con il comandante Angelo Famiglietti. Da Sturno è giunta l'ex moglie di Pasqualino, Giuseppina Masiello insieme ai figli Amanda e Gerardo. Dopo pochi secondi il rinvenimento, sotto il parasole sul lato guida di 700 euro in contanti. "Ora mi cadono le braccia, papà è andato via senza soldi, questa non è una buona cosa", sono state le parole di Amanda in lacrime davanti ai carabinieri. 

Ieri mattina Giuseppina e Amanda erano state ricevute dal Prefetto di Avellino Carlo Sessa il quale si era impegnato in prima persona ad ordinare l'apertura dell'auto. In serata poi Chi l'ha visto, raccogliendo l'appello delle due donne disperate, aveva sollecitato ulteriormente chi di competenza ad effettuare tutte le verifiche necessarie: "L'apriamo noi - aveva detto in diretta Federica Sciarelli - rompiamo il finestrino, la macchina è vostra."

Dopo nove giorni di buio fitto è questa l'unica notizia che arriva sulla misteriosa scomparsa del 48enne mentre si continua a sperare. "Non smetteremo di farlo, ma ora vogliamo nel rispetto di nostro padre - affermano i figli - che vengano intensificare immediataemente le ricerche ispezionando i punti più critici con l'utilizzo di un elicottero, cani molecolari, attivando immediatamente il piano che stiamo chiedendo, o meglio elemosinando dai primi giorni. Ci auguriamo che possa essersi rifugiato in qualche luogo, forse in uno stato confusionale come era apparso quella mattina agli occhi di sua cugina. Non abbandoniamo la speranza, noi vogliamo ritrovarlo vivo."

Gianni Vigoroso