Un intero pomeriggio a perlustrare un'altra delle zone particolarmente impervie della Città, il fosso Madonna dell'Arco, un'area molto vasta, per lunghi anni adibita a discarica.
I volontari Aios insieme ai carabinieri, l'hanno percorsa sfidando boscaglie, rovi, spine e fango. Dalla zona di Carpiniello al versante meglio noto come Cappellone, lungo via Nazionale, ma di Pasqualino La Porta, il 48enne scomparso lo scorso 24 gennaio, nessuna traccia.
Sul posto anche i fratelli dell'uomo sparito nel nulla, che hanno ringraziato i volontari e i carabinieri per il lavoro svolto fino ad oggi. Presenti la moglie e figli, in giro da un capo all'altro della città da quel misterioso martedì, da quando si sono perse le tracce di Pasquale.
Domani con ogni probabilità dovrebbe essere controllato attentamente un altro fosso impervio, lungo Corso Vittorio Emanuele, parliamo di Concoline e di un'altra scarpata nei pressi del Commissariato di Polizia, zona San Domenico.
Ma la preoccupazione è legata alla presenza di diversi pozzi, vasche e laghetti, che necessitato di una ispezione approfondita da parte del Vigili del Fuoco.
Gianni Vigoroso
