«Stavamo dormendo. Il bus ha preso fuoco. Siamo miracolati»

Il racconto dei musicisti della Banda di Gioia del Colle: il pullman ha preso fuoco sul Raccordo

Solofra.  

 

di Simonetta Ieppariello

 

Tutto in pochi attimi. Stavano marciando verso Baiano per una nuova esibizione. 25 musicisti della Banda di Gioia del Colle. Qualcuno dormiva, altri erano svegli. Poi l’allarme. L’autista ha subito visto una fiammata provenire dalla parte posteriore del mezzo. Ha immediatamente arrestato la marcia e fermato il pullman. Tragedia sfiorata sul Raccordo Salerno-Avellino dove un pullman con a bordo i musicisti della banda di Gioia del Colle ha preso improvvisamente fuoco. Erano diretti a Baiano per esibirsi stamane in piazza. Poi, la paura. Improvvisa, intorno alle ore 5.

L'autista ha invitato gli artisti a scendere. Poi il tentativo disperato di sedare le fiamme. Inutilmente. L’incendio si è propagato velocemente nell’abitacolo principale, nel vano bagagli, divorando tutto: strumenti ed effetti personali. Arteria paralizzata per ore, code lunghissime e disagi per ore. A nulla sono serviti i tempestivi soccorsi dei Vigili del Fuoco. Tutto inutile, il mezzo è andato letteralmente distrutto.

«Mi ha chiamato l’autista e mi ha subito informato che aveva notato quella strana fiammata. Si era allarmato e aveva arrestato la marcia del mezzo per provvedere ai soccorsi - racconta Paolo Viggiani. l’organizzatore degli eventi della Banda -. Io ero a bordo di un’auto pochi metri dietro quel bus. Sono corso. Ho accelerato. Abbiamo assistito impietriti al dramma. Non potevamo fare nulla».

«Stavamo dormendo - spiega Vito Germinaro -. Lo facciamo sempre nei nostri tour. Il pullman diventa la nostra stanza d’albergo per riposare. L’autista Luigi Verzellino è riuscito ad allertarci. Ha spalancato le porte ci ha invitato ad uscire. A farlo subito. Non possiamo che ringraziarlo di cuore. E’ stato eccezionale nel capire cosa stesse accadendo. Nel farlo subito. Nel metterci al sicuro».

«Siamo davvero tutti molto abbattuti per quanto accaduto - dice il maestro Rocco Eletto -. Abbiamo perso le nostre cose. Ogni cosa. Siamo davvero sotto choc. Sono andate distrutte le nostre divise Erano tutte ordinate nei nostri bagagli. Tutto ridotto a cenere».

«Cosa dire? Una cosa bruttissima, una tragedia a metà, sfiorata. Non saremmo stati qui a raccontarvi cosa è accaduto se l’autista, Luigi, non fosse stato così solerte. Con l’estintore è riuscito a spegnere la prima fiammata, poi però il fuoco si è scatenato e non c’è stato più nulla da fare - continua -. Mi è dispiaciuto tanto vedere alcuni dei musicisti piangere nel vedere le divise, le loro cose distrutte. Siamo la seconda banda per tradizione della Puglia dopo quella di Acquaviva. Un patrimonio delle nostre terre, in tanti ci hanno chiamati per capire come stessimo».