Bus sbanda e finisce contro una casa, 3 feriti: tutti assolti

Contrada, il mezzo era sbandato finendo contro un porticato. Erano tre gli imputati.

I fatti erano avvenuti nel 2011. Per l'accusa l'incidente era stato causato dalle cattive condizioni della strada dovute a lavori fatti male. La difesa ha dimostrato come i danni del manto stradale fossero dovuti a una perdita del sistema fognario.

Contrada.  

 

di Andrea Fantucchio 

Tre assoluzioni perché il fatto non sussiste. La decisione del Gup Giovan Francesco Fiore per un imprenditore irpino, un dirigente della Provincia di Avellino e un progettista. Erano accusati di “crollo di costruzioni o altri disastri colposi”. Per  quanto accaduto a Contrada il 6 settembre 2011. Quando un autobus della Sita era finito contro un’abitazione in via Provinciale.

Il mezzo era sbandato, uscendo dalla carreggiata e causando il crollo di un porticato. Il residente dell’abitazione era rimasto travolto dalle macerie riportando diverse ferite. Così come un passeggero a bordo del bus e lo stesso autista che aveva poi subito una delicata operazione chirurgica.

Per gli inquirenti le condizioni della strada erano state decisive nel sinistro. Erano così finiti a processo G.F., 56 anni, di Mugnano del Cardinale, come progettista e direttore dei lavori, S.D., 51 anni, di Avellino, come responsabile dei Lavori Pubblici e dell’Edilizia Scolastica della Provincia di Avellino, e A.P., 40 anni, di Atripalda, come legale responsabile della ditta che aveva eseguito gli interventi sul manto stradale.

Per l’accusa i lavori sulla strada non erano stati eseguiti a regola d’arte.  Nello specifico non sarebbe stata realizzata un’adeguata pavimentazione stradale tale da scongiurare fenomeni di ammaloramento (deterioramento) e di ormaiamento (rialzo della strada). Rialzo del manto stradale che avrebbe causato l'incidente

Tesi seccamente smentita dalla difesa, condotta dai penalisti Ennio Napolillo, Marino Capone e Luigi Petrillo. Per quest’ultimi, il rialzo del manto stradale era stato causato da un’abbondante perdita della rete fognaria. Come dimostrato, durante l’incidente probatorio, anche dal perito incaricato dal giudice. Particolarmente incisiva la relazione dell'esperto che ha portato in aula un pezzo della strada. E ha evidenziato come fosse stata proprio l’infiltrazione d’acqua a causare i danni contestati.

Questa mattina è stato celebrato il rito abbreviato. Dopo la requisitoria del pm Luigi Iglio è toccato alle arringhe degli avvocati. Il giudice, condividendo quanto sostenuto dai difensori, ha poi assolto gli imputati.