«Mi sono solo difeso, mai provato a sparare Federico in testa»

L'indagato per il ferimento di Contrada interrogato dal gip smonta la versione dell'accusa.

Affiancato dai penalisti Ettore Freda ed Edoardo Fiore è stato ascoltato dal gip Antonio Sicuranza. E ha provato a smentire le ipotesi di reato formulate a suo carico.

Contrada.  

 

di Andrea Fantucchio 

Non ci sarebbe stata alcuna pistola puntata alla testa, quel colpo che ha ferito Federico Petrone sarebbe partito per sbaglio. Gerardo Ciuci, 19 anni, indagato per il ferimento del giovane di Serino, questa mattina è comparso di fronte al gip del tribunale di Avellino, Antonio Sicuranza. Un interrogatorio iniziato intorno alle 10.20 e durato più di un'ora.

Difeso dai penalisti Ettore Freda ed Edoardo Fiore, l'indagato ha di fatto smontato la ricostruzione fornita dall'accusa. Come anticipato, ha sostenuto che non ci sarebbe mai stato il tentativo di sparare la vittima alla testa. Anzi, il colpo della pistola che ha poi ferito Petrone sarebbe partito per errore. In seguito a un tentativo d'aggressione che l'indagato avrebbe subito da parte della vittima e alcuni amici.

Ora toccherà agli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Paola Galdo, provare a fare chiarezza sulla vicenda. E' stata affidata al perito Alessandro Lima il compito di redigere una perizia balistica. Permetterà di far luce sul colpo esploso dalla pistola. E in particolare di verificare se l'arma si sia effettivamente inceppata quando l'indagato, secondo la ricostruzione fornita dalla vittima affiancata dal penalista Nobile Viviano, avrebbe provato a sparare il primo colpo. O se, come dichiarato invece dall'indagato di fronte al gip, quel primo tentativo non ci sia mai stato. Anche perché non sarebbe stato semplice per una pistola inceppata far partire un secondo colpo senza prima effettuare una particolare manovra.

I carabinieri della compagnia di Baiano, coordinati dal capitano Gianluca Candura, intanto hanno notificato diversi avvisi di garanzia, almeno sette, ad altri giovani nei cui confronti è stato ipotizzato il reato di minaccia e lesioni. Intanto domani mattina è previsto il corteo di alcuni amici di Federico che hanno voluto manifestare la propria vicinanza all'amico. Non è esclusa la presenza di alcune istituzioni oltre che dei parenti del ragazzo. Una vicenda, quella di Contrada, che ha avuto una particolare eco mediatica anche alla luce della giovane età dei protagonisti della vicenda. Coetanei dei giovani che stanno riempiendo le pagine dei rotocalchi con gli episodi di violenza che li vedono in prima linea fra Napoli e l'hinterland.