Donna uccisa dal gas. Il figlio: «Potevano morire tutti» VIDEO

E' di un morto e quattro feriti il bilancio finale della fuga di gas

Il racconto del figlio Giacomo, autista di autobus, giunto in mattinata da Milano dopo la terribile notizia...

Mirabella Eclano.  

 

di Gianni Vigoroso

Poteva essere una strage familiare a Mirabella Eclano. E’ un venerdì soleggiato ma tristissimo alla località Cerzito, dove gli abitanti sono ancora frastornati ed increduli per quanto accaduto.

E’ chiusa e sotto sequestro l’abitazione dove ieri sera una fuga di gas ha causato la morte di una donna e il ricovero di tre persone. Tutto a causa del cattivo funzionamento di una caldaia. 

La tragedia si è verificata in via San Leonardo, in una zona di campagna molto nota per i suoi pregiati vigneti.  Antonia Pascarella, 69 anni, è stata uccisa dalle esalazioni di monossido di carbonio. Suo marito Giuseppe D’Ambosio, stessa età, è riuscito a salvarsi. Non è più in pericolo di vita: lo hanno comunicato i medici ai familiari dell'uomo nella tarda mattinata. In ospedale a Salerno il fratello di quest’ultimo, Carlo, rimasto lievemente intossicato insieme alla moglie Claudia. La cinquantenne è in prognosi riservata. Entrambi, vicini di casa si erano precipitati nella villetta per soccorrere i malcapitati dopo una telefonata fatta dalla figlia dei due coniugi. La donna che vive a Roma, aveva subito capito tutto, dopo aver parlato con sua madre. "Mi sento male, stordida, non so cosa mi sta accadendo". Da qui la preoccupazione e la corsa disperata contro il tempo. E' stata lei stessa dalla capitale ad allertare la macchina dei soccorsi. Colto da lieve malore anche un cugino.

Il racconto del figlio Giacomo, autista di autobus, giunto in mattinata da Milano dopo la terribile notizia: “Avevo appena terminato il mio turno di lavoro a Vaprio d’Adda quando ho ricevuto la triste telefonata. Eravamo stati tutti insieme qui a festeggiare il capodanno. Con mio padre sempre attento ad ogni cosa. Non avrei mai potuto immaginare una tragedia simile. Mia madre ha avuto anche la forza di rialzarsi da terra, sembrava che si fosse ripresa poi invece le sue condizioni sono peggiorate. Potevano morire tutti intossicati. E’ successo a noi questa disgrazia, ma può ripetersi purtroppo in ogni ambiente. Credo quindi che ci sia bisogno di una maggiore attenzione, una verifica continua di questi impianti perché il monossido di carbonio, così come accaduto  nella nostra abitazione, uccide silenziosamente, senza alcun preavviso, nel nostro caso credo si sia trattato di un guasto improvviso, inaspettato, ma sarà la magistratura a stabilirlo.”