Federico sparato a Contrada, chiusa l'inchiesta: 9 indagati

Notificato l'avviso di conclusione indagini a otto ragazzi e al padre di uno degli indagati.

Contrada.  

 

di Andrea Fantucchio 

Tentato omicidio, minacce, favoreggiamento personale, omessa custodia di armi: i reati contestati a vario titolo agli indagati nel ferimento di Federico Petrone, il diciannovenne di Serino sparato a Contrada la sera del 9 gennaio. Il sostituto procuratore, Paola Galdo, ha chiuso le indagini. Sono nove le persone sotto inchiesta: si tratta di otto ragazzi di Contrada e del padre dell'indagato accusato di aver sparato a Petrone.

Un'indagine nella quale il procuratore si è avvalso dei carabinieri della compagnia di Baiano, agli ordini del comandante Gianluca Candura. Due versioni differenti: quella della parte offesa e quella di G.C., il 18enne che avrebbe sparato il colpo di pistola. Per Petrone, rappresentato dall’avvocato Viviano Nobile, l'indagato e altri amici avrebbero circondato lui, il fratello e due ragazzi minacciandoli. Dopo averli attirati a Contrada con degli sms. Lì gli sarebbe stata puntata una pistola alla testa: il colpo si era inceppato. G.C. Avrebbe fatto fuoco al secondo tentativo ferendolo a un braccio.

Diverso il racconto dell'indagato che ha sempre sostenuto di aver sparato nel tentativo di difendersi a da un'aggressione. Il sostituto procuratore aveva incaricato l'ingegnere, Alessandro Lima, e il medico legale, Elena Picciocchi, di realizzare una perizia per ricostruire l'accaduto. Gli esperti avevano affermato che il colpo che ha ferito Petrone era stato sparato da distanza ravvicinata da una pistola semiautomatica Glock che apparteneva al padre di G.C.

Così la Procura, dopo aver modificato il capo di imputazione da lesioni gravi a tentato omicidio, aveva chiesto e ottenuto dal gip Antonio Sicuranza l'applicazione di tre misure cautelari. Adesso, dopo ulteriori accertamenti, è arrivato l'avviso di conclusione indagini.

Sei persone sono accusate di tento omicidio e minacce: si tratta proprio di G.C., 18 anni, G.D.F., 22 anni, P.K., 22 anni, A.M., 18 anni, G.S., 22 anni, R.B., 20 anni, difesi dagli avvocati Edoardo Fiore, Ettore Freda, Lorenzo Addivinola, Enrico Matarazzo, Antonio Todisco, Giuseppe Scafuro, Marina Pierro, Nello Pizza e Pasqualino Del Guercio. Per l'accusa avrebbero insultato e minacciato più volte Petrone e i suoi amici. Uno degli indagati avrebbe anche afferrato alla gola la vittima sbattendolo contro il muro di recinzione di un'abitazione attigua, prima che G.C. sparasse il colpo che ha ferito Petrone al braccio sinistro.

G.S. E F.P., 21 e 20 anni, rispondono di favoreggiamento personale e sono rappresentati dai penalisti Pasqualino Del Guercio e Giuseppe Di Gaita. Per il padre di G.C., il 45enne D.C., l'accusa come anticipato è di omessa custodia di armi.

Ora gli indagati avranno venti giorni per chiedere di essere ascoltati dal piemme o presentare memorie difensive. Poi toccherà al sostituto procuratore decidere se chiedere il rinvio a giudizio.