Irpinia, 75enne investito e ucciso: il pm nomina il consulente

Si occuperà di ricostruire la dinamica dell'incidente. Un indagato.

Questa mattina il sostituto procuratore, Luigi Iglio, ha nominato con consulente l'ingegnere, Gerardo Francesca, per ricostruire la dinamica dell'incidente che è costato la vita a Ugo Censullo. Per l'accaduto è indagato un 55enne di Santa Paolina.

Santa Paolina.  

 

di Andrea Fantucchio 

Questa mattina il sostituto procuratore, Luigi Iglio, ha nominato come consulente l'ingegnere, Gerardo Francesca, per ricostruire la dinamica dell'incidente mortale che è costato la vita a Ugo Censullo. Lo scorso dodici luglio il 75enne è stato ritrovato cadavere sull'asfalto di via Tuori, strada secondaria di Santa Paolina. Dove l'anziano, ex dipendente comunale, abitava. Per l'accaduto è indagato un 55enne compaesano della vittima.

Secondo gli investigatori l'indagato avrebbe investito con un Suv il 75enne. Per poi allontanarsi e andare a lavoro. Dove è stato rintracciato e arrestato dai carabinieri. E' scattato anche il sequestro per il veicolo con il quale avrebbe investito la vittima. Un mezzo sul quale saranno eseguiti gli accertamenti del consulente della Procura che inizieranno l'8 settembre. L'ingegnere avrà poi novanta giorni per consegnare la perizia. La difesa della famiglia della vittima è rappresentata dall'avvocato Gaetano Aufiero che ha scelto l'ingegnere Alessandro Lima come consulente di parte. L'indagato invece, rappresentato dal penalista Olindo Paolo Preziosi, è affiancato dall'ingegnere Gerardo Cimino per la consulenza di parte.

La linea difensiva dell'indagato

Dopo l'arresto il 55enne era comparso dinanzi al gip, Paolo Cassano. Il magistrato, sposando la tesi della difesa, aveva rigettato la richiesta di applicazione degli arresti domiciliari avanzata dal pm, non convalidando la misura cautelare.

Per il gip «Pur sussistendo a carico dell'indagato gravi indizi di colpevolezza dei reati in contestazione, difettano le esigenze cautelari ritenute dal pubblico ministero». Il giudice si era espresso anche sulla fuga ritenendola «conseguenza evidente di uno stato di smarrimento e di paura che ha pervaso l'indagato dopo la constatazione della gravità dell'accaduto. Nulla lascia intendere che, rimesso in libertà, possa reiterare analoghe condotte o rendersi responsabile di gravi reati dello stesso tipo».

Proprio la difesa aveva affermato con forza che la fuga dopo l'investimento era frutto di uno stato di forte concitazione e paura. Tesi che ha convinto il magistrato a non convalidare l'arresto. Ora è chiaro che proprio la perizia del consulente della Procura sarà fondamentale per far luce sull'incidente. E stabilire eventuali responsabilità.