In fiamme l'auto di una guardia giurata: c'è l'ipotesi dolosa

Summonte, auto brucia nella notte. L'agente era già stato vittima di atti intimidatori.

Una vettura in fiamme anche a Solofra in via Aldo Moro. Anche in quel caso i carabinieri lavorano sulla pista dolosa.

Summonte.  

 

di Andrea Fantucchio 

Auto in fiamme a Summonte. Nel comune irpino, questa notte, un rogo ha distrutto la Nissan Qashqai di una guardia giurata. La vettura era parcheggiata sotto l'abitazione del proprietario.

«Presto, venite a Summonte, una vettura in fiamme». La chiamata è arrivata alla centrale operativa dei vigili del fuoco intorno alle 2.00. Dalla caserma di via Zigarelli è partita una squadra dei caschi rossi. Quando i pompieri sono arrivati a Summonte le fiamme avevano già distrutto la parte posteriore del veicolo. I vigili del fuoco sono riusciti a sedare le fiamme e poi a mettere in sicurezza la zona per evitare che l'incendio si propagasse.

Le indagini sono state affidate ai carabinieri del posto coordinati dalla compagnia di Avellino. Si seguela pista dolosa. Il titolare dell'auto in passato ha già subito altri attentati intimidatori e non è escluso che anche questo episodio sia riconducibile a vecchie raggiuni con qualcuno. I militari acquisiranno le immagini raccolte dalla memoria dei circuiti di videosorveglianza privata di alcuni negozi. Gli investigatori sono alla ricerca di auto o persone sospette che potrebbero essere state viste in zona poco prima del rogo.

Anche a Solofra, questa notte, un'auto è stata distrutta dalle fiamme. La chiamata ai vigili del fuoco è arrivata poco dopo le 4.00: «Presto, venite in via Aldo Moro, una vettura sta bruciando».

Quando i pompieri sono arrivati a Solofra, poco distante da alcune abitazioni di edilizia popolare, le fiamme stavano divorando una Audi A1. I caschi rossi hanno domato l'incendio, ma la vettura ha subito numerosi danni.

A occuparsi delle indagini i militari della stazione di Solofra, guidati dal comandante Giuseppe Friscuolo, coordinati dalla compagnia di Avellino. I carabinieri seguono la pista dolosa: saranno ascoltati, oltre al proprietario dell'auto, anche alcuni residenti alla ricerca di indizi che potrebbero permettere di identificare l'autore o gli autori del raid incendiario.