Truffa da 260mila euro, avvocatessa scarcerata: domiciliari

Il tribunale del Riesame ha accolto il ricorso presentato dai difensori di Maria Viriginia Cantone

L'avvocatessa ha lasciato il carcere, dove era finita con l'accusa di truffa, falso e circonvenzione di incapace. Ora l'indagata è sottoposta agli arresti domiciliari.

Cervinara.  

 

di AnFan 

I giudici del Riesame di Napoli hanno accolto il ricorso curato dai difensori dell'avvocatessa di Cervinara, Maria Teresa Cantone, e le hanno concesso i domiciliari. L'indagata era finita in carcere con le accuse di truffa aggravata, falso e circonvenzione di incapace. I suoi avvocati, Dario Vannetiello e Sergio Clemente, hanno ottenuto l'attenuazione della misura cautelare.

L' indagine della Procura di Avellino, coordinata dal procuratore aggiunto,Vincenzo D’Onofrio, contesta alla Cantone una serie di truffe. Sarebbero tre le vittime dei raggiri della Cantone: fra le quali anche  un uomo di Marano (avvocati Claudio Frongillo e Federico Giusto) coinvolto in un violento incidente nel quale è morta la moglie e sono rimaste ferite le due figlie minorenni.

Per l'accusa la Cantone si sarebbe fatta versare dalla vittima diversi accrediti, per un totale di oltre 260mila euro, grazie ad alcuni stratagemmi. In più di un’occasione si sarebbe fatta consegnare parte dei soldi versati dall’assicurazione come risarcimento dei danni. Soldi che erano destinati alla figlia minorenne del suo cliente. La ragazza – secondo la versione dell’avvocato – avrebbe potuto ritirare la cifra, consegnata a un giudice tutelare, una volta compiuti diciotto anni. Somma che per l'accusa sarebbe invece stata intascata dall'indagata.

Fra le vittime delle truffe addebitate alla Cantone c'è anche una coppia che si era affidata all'avvocatessa irpina per risolvere una causa dinanzi ai giudici del Tar delle Marche. In quell’occasione l'indagata sarebbe riuscita a farsi versare diversi accrediti millantando una parentela con il numero uno dell’Anac, Raffaele Cantone. L’indagine è stata alla guardia di finanza di Avellino con la collaborazione delle fiamme gialle di Napoli Nord. I militari avevano raccolto, fra le altre cose, alcuni versamenti sul conto dell'indagata.