Carabiniere chiede documenti, lei lo picchia: arrestata rumena

Fermata una 24enne, poi condannata con pena sospesa e rimessa in libertà. Era ubriaca.

E' accaduto a Lioni. La donna non ha gradito il controllo dei carabinieri.

Lioni.  

 

di Andrea Fantucchio 

“Voi non potete comportarvi così, non ne avete il diritto”, avrebbe detto più o meno così, prima di far cadere dei tavolini del bar e colpire con un pugno un carabiniere. Lo ha raccontato proprio il militare, nel suo verbale, dopo aver arrestato una 24enne rumena. La donna era accusata di resistenza, oltraggio e violenza a pubblico ufficiale, lesioni aggravate e danneggiamento. I fatti sono avvenuti sabato scorso a Lioni (Avellino), anche se la notizia si è appresa solo questa mattina. Ieri la ragazza è stata giudicata per direttissima. Nell’udienza sono stati ripercorsi gli aspetti fondamentali della vicenda.

I carabinieri hanno raccontato che, intorno alle 7, stavano eseguendo un servizio di pattugliamento proprio a Lioni. E si sono fermati nei pressi del bar poco lontano dalla stazione. I militari si sono avvicinati a un gruppo di ragazze, alcune brasiliane e la rumena, e hanno chiesto i documenti. La 24enne avrebbe reagito in malo modo: “Non ho fatto nulla, non ne avete il diritto, siamo in Italia, qui c’è libertà”.

I carabinieri hanno subito immaginato fosse ubriaca. La certezza è arrivata quando l’imputata ha provato a sottrarsi al controllo con movimenti troppo bruschi, che hanno fatto cadere dei tavolini del bar. Prima che ci fosse una colluttazione coi militari.

L’udienza per direttissima si è celebrata dinanzi al giudice, Giulio Argenio. Per far rimettere in libertà la ragazza, si è rivelata decisiva la linea difensiva adottata dall’avvocato, Claudio Frongillo. Il legale, alla luce del fatto che la 24enne fosse incensurata, ha proposto il patteggiamento per tutti i capi di imputazione (lesioni aggravate, oltraggio, resistenza e violenza a pubblico ufficiale), eccetto che per il reato di danneggiamento che avrebbe impedito alla ragazza di usufruire della pena sospesa, dovendo o ripagare l’equivalente del danno o svolgere lavori di pubblica utilità. Proprio per il danneggiamento l’avvocato ha poi ottenuto l’assoluzione, dimostrando come i tavolini fossero caduti a terra senza rompersi. Per gli altri reati, grazie al patteggiamento, la ragazza ha avuto la condanna a un anno di reclusione con pena sospesa. La 24enne, nella sua deposizione, ha riconosciuto come, al momento dell’aggressione, non fosse lucida per via del troppo alcol ingerito.