Avellino, sindaco sfiduciato. Ciampi: voto da vigliacchi

Il sindaco commenta la sfiducia e parla di Sibilia: «Niente da rinnegare. Ora tocca ai cittadini»

Avellino.  

 

di Andrea Fantucchio 

«Un evento che segnerà il futuro della città. Sul dissesto e pre-dissesto i consiglieri hanno gettato la spugna, decidendo di affidarsi a un commissario prefettizio. Un comportamento da vigliacchi, su una questione talmente delicata». Vincenzo Ciampi, ormai ex sindaco di Avellino, commenta così la sfiducia appena votata in aula. Ventitré voti favorevoli, sei contrari (i grillini più Ettore Iacovacci), tre astenuti fra i quali anche il consigliere eletto con i cinque stelle, Alfonso Laudonia, che aveva consumato il primo strappo con l'esecutivo grillino, intorno alla questione Isochimica. Quando proprio il giovane consigliere, di fronte al silenzio istituzionale su una questione tanto delicata, aveva annunciato un passo indietro. (Rileggi il Live del consiglio comunale)

Il sindaco decide di non rinnegare la propria esperienza: «Se si vuole cambiare un sistema, non si può scendere a patto con quel sistema. Ed è così che ci siamo mossi, fin dall'inizio. Non aveva senso fare accordi».

Un ruolo decisivo – nell'esperienza amministrativa – lo ha giocato il deputato del Movimento 5 stelle, Carlo Sibilia. Da molti definito come la regia, neppure tanto occulta, che guidava il sindaco di Avellino. A partire dal “caso vele”, con le facce dei consiglieri d'opposizione messi alla berlina- Eppure Ciampi decide di non rinnegare nulla: «Il rapporto con Sibilia era e resta ottimo. Così come quello con il Movimento. Io non mi reputo una persona chissà quanto virtuosa, ma corretta sì. E perciò resto fedele ai principi del Movimento».

Ora sarà il commissario prefettizio – dopo aver analizzato i conti – a doversi esprimere sull'eventuale dissesto. Ma è inevitabile guardare già alla prossima campagna elettorale. Ciampi sembra convinto che la sua breve esperienza non possa aver “intaccato” la fiducia dei cittadini e rilancia: «Ora tocca proprio agli avellinesi decidere se vogliono o meno il cambiamento. Votando coerentemente al primo e al secondo turno della campagna elettorale. Di sicuro io e la mia giunta potevamo fare di meglio, perché si può sempre far di meglio, ma non rinnego nulla».