Strage bus, per la difesa incidente non era prevedibile

La sentenza per la morte delle 40 persone è prevista per il 21 dicembre prossimo

Avellino.  

di Federico Festa

Le quaranta vittime della strage del viadotto Acqualonga, a Monteforte Irpino, non erano prevedibili. Il bus, quel bus, non avrebbe dovuto circolare. Ma c'è di più. I tirafondi che dovevano mantenere ancorati i pezzi di barriera ed evitare che il bus precipitasse nel vuoto non dovevano essere corrosi, l'effetto del sale non poteva essere previsto dai direttori dei tronchi autostradali finiti sotto processo, Michele Renzi e, prima di lui, Paolo Berti.

Gli avvocati della difesa hanno animato l'ennesima udienza del processo per le vittime del 28 luglio del 2013. Quaranta persone. Tornavano a Pozzuoli dopo una visita a Pietrelcina, nei luoghi che hanno visto nascere San Pio.

Renzi e Berti devono rispondere di omicidio colposo plurimo, disastro colposo e per omissioni nella gestione e nel controllo. Secondo i loro avvocati, Guido Colella e Filippo Dinacci, l'evento non era prevedibile da Autostrade, perché quel bus era effettivamente una carretta e perché che il sale possa corrompere il metallo chi mai potrebbe immaginarlo?

La Procura di Avellino non è dello stesso parere e non ricostruisce l'accaduto in quel modo. Il procuratore Cantelmo, al termine della sua requisitoria, per entrambi gli imputati e per tutti gli altri dirigenti e funzionari di Aspi, dal responsabile del posto di manutenzione di Avellino Ovest Antonio Sorrentino, fino a giungere all'amministratore delegato Giovanni Castellucci, ha chiesto la condanna a 10 anni di reclusione, distinguendo ben poco le responsabilità dei dirigenti di Autostrade da quelle dell'imputato principale, l'imprenditore Gennaro Lametta, che noleggio' il bus malandato e con falsa revisione, per il viaggio dei quaranta pellegrini. La prossima udienza è fissata per il 14 dicembre prossimo, con le arringhe degli altri componenti il collegio difensivo. La sentenza del giudice Luigi Buono dovrebbe essere emessa per il 21 dicembre prossimo, quando è previsto il ritiro in camera di consiglio.