Minacce e "pizzo" a Monteforte, in paese regna la paura

Intanto il commerciante pakistano taglieggiato costretto a chiudere il suo locale

Monteforte Irpino.  

È stato costretto a chiudere dopo le minacce, le richieste estorsive e il pestaggio, con tanto di scariche elettriche da una pistola taser, subito dai 7 giovani di Monteforte Irpino arrestati all'alba di ieri. A due passi dal Comune non c'è più il bar gastronomia del commerciante pakistano che ha denunciato i suoi presunti aguzzini, al suo posto la sede locale del Pd.

“Già gli affari non andavano un granchè – ci raccontano in paese –, crediamo che quelle minacce siano state il colpo di grazia”. Per il vicesindaco Martino Della Bella c'è da essere preoccupati, anche se crede possa trattarsi di un episodio sporadico anche per il tessuto commerciale meno rilevante di altre realtà. "Episodi del genere non ne ricordo, eppure io ho un'attività commerciale da oltre trent'anni.” Intanto il paese si è svegliato particolarmente scosso da questo episodio di cronaca nera.

Tra la gente c'è paura, poca voglia di parlare, e quei pochi che lo fanno chiedono più sicurezza. "Oltre a questo episodio siamo costretti a registrare quotidianamente continui furti nelle case e nei garage. Certo, questa notizia ci ha scioccato, questo è un paese di poco più di diecimila abitanti e già abbiamo i nostri problemi con tanti giovani disoccupati". Monteforte non si sottrae alle difficoltà di tanti altri comuni e gli abitanti non nascondono le magagne del paese, a cominciare dal business della droga che coinvolge sempre più persone. Maggiore sicurezza e più forze dell'ordine che potrebbero arrivare sul territorio anche grazie alla nuova caserma che Monteforte Irpino aspetta da 10 anni. “Siamo davvero ai dettagli- aggiunge il vicesindaco – ,però preferisco non dare date. Ci avevano detto a Natale, ma la consegna è slittata, ed ora  speriamo arrivi quanto prima".