Incendio Avellino, in città caccia alle mascherine

Strade semivuote, aria pesante: così, nel pomeriggio, il centro del capoluogo irpino

Avellino.  

Piazza Libertà sovrastata dal fumo denso, nero, a macchiare il cielo azzurro. L'aria a tratti irrespirabile: nel primo pomeriggio, in Corso Vittorio Emanuele, dove era in corso il vertice d'urgenza in Prefettura, si faceva fatica a tenere gli occhi aperti, tra irritazioni e lacrimazioni, gradualmente sempre più percepibili. A pochi metri, la torre dell'orologio affiancata da una scia asfissiante solo a vederla: una cartolina da brividi. Con il passare dei minuti, le strade sempre più vuote dopo l'invito a evitare spostamenti non indispensabili e a tenere debitamente chiuse porte e finestre delle abitazioni. Un paesaggio spettrale, animato solo dalla presenza di qualche passante. Le "mascherine" sono spuntate come funghi con l'andare delle ore, a testimonianza delle inevitabili difficoltà respiratorie e dela presa di coscienza del pericolo: lì, minaccioso e pericoloso; a pendere come una spada di Damocle sulle teste dei cittadini del capoluogo irpino. Il centro di Avellino si presentava così a poche ore dal disastro che ha mandato in fiamme la ICS, a Pianodardine.

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