L'avvocato Carmen Pellino nella giunta nazionale Camere Civili

All’ottavo Congresso Nazionale dell’Unione Nazionale delle Camere Civili

l avvocato carmen pellino nella giunta nazionale camere civili
Avellino.  

«Il l 5-6-7 Maggio 2022 si è tenuto a a Rimini l’ottavo Congresso Nazionale dell’Unione Nazionale delle Camere Civili  (UNCC), sul tema “Giustizia e avvocatura tra sostenibilità e riforme incompiute. Garantire a tutti i cittadini un accesso equo e un processo efficiente”.
La Camera Civile di Avellino, fondata nel 1991 ed aderente all'Unione nazionale  delle Camere Civili , vi ha partecipato con una propria delegazione,  contribuendo ai lavori scientifici ed all'elezione, per acclamazione, del presidente dell'Unione, il riconfermato avvocato Antonio de Notarisfeani  di Vastogirardi,  del foro di Napoli, della Giunta esecutiva e del Collegio dei probi viri. Risulta eletta, come membro supplente, nella nuova Giunta Esecutiva dell'Unione Nazionale delle Camere Civili anche l'avvocato Carmen Pellino,  Presidente della Camera Civile di Avellino, la quale, dunque, vede riconosciuta la propria rappresentatività. 
La Camera Civile di Avellino, operando insieme alle altre Camere nazionali, come un unico corpo, omogeneo negli intenti e nelle ispirazioni, contribuisce ad incremetare la  tradizione di un'avvocatura civilista alta.  Che era la missione dell’Unione delle Camere Civili nazionali  all’atto della costituzione a Roma nell’89 . 
Un’avvocatura che tuteli l’alta dignità della funzione. Così nasceva, nelle sue finalità, l’Unione nell’89, come valore unitario, oltre che per compiti di coordinamento. Così nasceva nel 91 la Camera Civile di Avellino.
L'Unione nazionale delle Camere Civili ha conseguito, sotto la presidenza de Nortaristefani e con il lavoro della uscente Giunta esecutiva , un ruolo da protagonista , che ha portato al coinvolgimento dell'Unione in tutti i tavoli ministeriali ed i gruppi di lavori in cui l'avvocatura è stata chiamata adare il proprio contributo. 
L'obiettivo, ribadito al Congresso di Rimini ,  è che una maggiore efficienza, fine dichiarato della riforma in atto del processo civile,  non si traduca in un sacrificio dell'equità e in un diniego di giustizia. La giustizia deve avere tempi ragionevoli  ma non essere sbrigativa.  
Occorre insistere per far comprendere a tutti che una giustizia efficiente richiede più investimenti e magistrati, e non meno tutele, altrimenti sarà giustizia sommaria. 
Passando all'avvocatura, l'UNCC si è adoperata per tutelarne l'indipendenza, consapevole, che questa costituisce un presiduo irinunciabile dello stato di diritto , e senza la quale non c'è giustizia. "