Avellino, processo Aias: in aula ascoltati gli imprenditori

Nella prossima udienza la testimonianza dei carabinieri del Nas che svolsero le indagini

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Avellino.  

Prosegue la fase istruttoria del processo iniziato a ottobre 2021 e messo in piedi a seguito dell'inchiesta del 2017 sulle onlus irpine Aias e Noi Con Loro, specializzate nell'assistenza ai disabili. 

Di nuovo in aula il maresciallo della guardia di finanza che ha condotto le operazioni e in particolare si è occupato di esaminare le intercettazioni acquisite in corso d’indagine, nonché il giro di denaro che avveniva tra le società, con relativi dati contabili falsificati

Gli avvocati difensori hanno concluso il controesame al teste e il collegio presieduto dal giudice Lucio Galeota ha acquisito le sommarie informazioni testimoniali dei legali rappresentanti di alcune società finite sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti in fase d’indagine.

In particolare, uno di questi imprenditori, chiamato al banco per chiarire alcune questioni su dei preventivi redatti a nome della propria azienda in favore di Aias per la vendita di software, ha negato la proprietà di quei documenti, affermando di non aver né firmato né mai effettuato quella tipologia di offerte con la sua società. Offerte, stando a quanto avrebbe ripetuto oggi l’imprenditore in aula, chiaramente gonfiate rispetto al valore effettivo di quei software.

L’udienza si è aggiornata al prossimo 12 luglio, data in cui sono attesi i carabinieri del Nas per la loro testimonianza.

L'inchiesta nasce dalla convinzione della Procura dell'esistenza di un sistema che negli anni avrebbe distratto fondi pubblici destinati alla sanità grazie alla collaborazione di aziende che operavano in settori differenti: dall’informatica all’edilizia. 

Nello specifico, viene contestata la distrazione di un milione e 356mila euro dai conti Aias in favore di alcune aziende che, di fatto, con la sanità non hanno nulla a che fare.

I reati contestati a vario titolo ai dieci indagati per questo processo sono di peculato, riciclaggio, malversazione ai danni dello Stato e truffa aggravata.

In particolare, è stata focalizzata l'attenzione su un bando di 199mila euro per la digitalizzazione e messa in rete delle biblioteche dell’onlus Noi con Loro. Una somma che sarebbe stata ottenuta illecitamente con artifici e raggiri, che hanno indotto in errore la Regione Campania.