Avellino, maxi-truffa da 34 milioni di euro: costituite le parti civili

Raccoglievano illecitamente finanziamenti in tutta Europa. Una delle basi era Avellino

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Avellino.  

Questa mattina al Tribunale di Avellino l'udienza per un processo nel quale sono coinvolte ben 41 persone, accusate di truffa, associazione a delinquere, abusivismo finanziario, riciclaggio e auto-riciclaggio, a seguito di indagini svolte dalla Procura di Como nel 2018, da cui è  emerso un grosso giro di affari illeciti che ruotava intorno alle società W&H Consulting Sa, M.g.A Consulting Gmbh e Larefer ltd, specializzate nel piazzare abusivamente prodotti finanziari e quote di crowdfunding in tutta Europa. Presenti in aula anche i legali di parte civile Fabio Tulimiero, Enzo Caggiano, Angela De Rosa, Costantino Sabatino e Giuseppe Vitiello. 

Udienza breve, oggi si veniva per le questioni preliminari e la costituzione di parte civile. Confermate, inoltre, le costituzioni già fatte in udienza preliminare e fissato il rinvio per il 21 dicembre 2022, quando saranno sciolte le questioni preliminari e avanzare la richiesta istruttoria. Gli imputati, ricordiamolo, sono difesi dagli avvocati Antonio Rauzzino, Gerardo Di Martino e Nicola D'Archi. 

La truffa era basata sullo schema "Ponzi". Gli investitori, inizialmente, si vedevano versati gli interessi promessi, allo scopo di guadagnare la loro fiducia. Tutto ciò era solo un'illusione. Poco dopo, infatti, il numero dei risparmiatori cresceva e non c'erano più soldi da intascare. Ma era troppo tardi, perché il denaro, nel frattempo, era già stato trasferito altrove. Tra le società a capo di questo giro d'affari, la Larefer ltd aveva sede ad Avellino. Sono infatti sei gli imputati irpini a processo.

Tra questi, due  - difesi dall'avvocato Antonio Rauzzino del foro di Avellino – hanno già ricevuto lo scorso gennaio la sentenza di condanna a seguito di richiesta di patteggiamento. Il giudice Marcello Rotondi ha stabilito la condanna a due anni con pena sospesa per A. D. A., 58 anni, di Monteforte Irpino - addetta alla contabilità – che avrebbe promosso la raccolta di 44mila 800 euro per la conclusione di 13 contratti di investimento con la Larefer ltd. Per lei una provvigione del 30% con un guadagno di 13.500 euro.

Condannato a un anno e quattro mesi con pena sospesa anche M. R., 74 anni, della provincia di Potenza, perché in concorso con gli altri imputati avrebbe contribuito alla raccolta di 7.266.520,00 euro mediante il perfezionamento di almeno 662 contratti di investimento intestati alla Larefer std, con l'aggravante della transnazionalità per aver fatto ricorso ad altre società impegnate in attività illecite in più di uno Stato, nonché a una piattaforma denominata Asap World, che avrebbe consentito di gestire le operazioni monetarie di trasferimento delle somme di denaro in modo non tracciabile, attraverso l'uso di carte di pagamento anonime.