Terremoto '80, Spena: "Arrestare lo spopolamento e la fuga dei giovani"

Il monito del Prefetto a margine della commemorazione al Duomo di Avellino

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Avellino.  

Il 23 novembre 1980 il terremoto che devastò l'Irpinia e provocò 3000 morti. In occasione del 42esimo anniversario si è rinnovato il momento della commemorazione delle vittime con una messa al Duomo di Avellino e la deposizione di una corona di fiori in piazza 23 novembre 1980.

Presenti il sindaco GIanluca Festa, del prefetto Paola Spena, il Comandante provinciale dei carabinieri Luigi Bramati, il Colonnello Giuseppe Amato, comandante del 232° Reggimento trasmissioni, il Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco Mario Bellizzi, il Comandante provinciale della Guardia di Finanza, Salvatore Minale, il questore Maurizio Terrazzi,

“Molte, troppe, ferite di quel sisma sono ancora presenti nella carne viva della nostra comunità e nell’assetto urbano della nostra città” - ha scritto su facebook Festa - La mia amministrazione si è data un obiettivo ben preciso: suturare quelle ferite, ricucire quegli strappi e permettere alla comunità di mettersi alle spalle quel terribile giorno.

Il prefetto Spena scommette sull'irpinia. “E' arrivato il momento di arrestare lo spopolamento di queste terre e investire sui giovani, puntando sul turismo, l'enologia e le grandi peculiarità di questo territorio. Questa deve diventare una terra attrattiva". 

Dall'Alta Irpinia il ricordo di Rosanna Repole che diventò sindaco di Sant'Angelo dei Lombardi due giorni dopo quel terribile sisma nel quale perse la vita l'allora primo cittadino Guglielmo Castellano. “E' un ricordo che ti segna per sempre ma provando ad andare oltre la tragedia, cerchiamo di cogliere segnali di crescita del nostro territorio da quella immane catastrofe”.