Tentato omicidio di Capodanno, Roberto tra la vita e la morte per un posto auto

A sferrare i tre fendenti alle spalle di Roberto Bembo sarebbe stato Nico Iannuzzi

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Mercogliano.  

Roberto Bembo lotta tra la vita e la morte nel reparto di rianimazione per un diverbio nato per un posto auto. A distanza di 48 ore gli agenti della squadra Mobile della questura di Avellino stanno mettendo insieme tutti i pezzi del puzzle di questa sconvolgente vicenda e portando alla luce i banalissimi motivi alla base della brutale aggressione compiuta nei confronti di Bembo.

La ricostruzione

Stando alla ricostruzione effettuata finora dagli uomini del vicequestore Gianluca Aurilia a colpire alle spalle Roberto Bembo, sarebbe stato Nico Iannuzzi, 30enne di Valle, figlio di un ex boss del Clan Partenio. La scintilla sarebbe scoppiata nel parcheggio del noto bar di Torrette di Mercogliano per un parcheggio occupato o per un’auto che impediva il transito. Tra i due gruppi è scoppiata una maxi rissa nella quale Daniele Sciarrillo (ai domiciliari per detenzione di sostanze stupefacenti e indagato a piede libero in concorso nel tentato omicidio), Luca Sciarrillo e Nico Iannuzzi (entrambi ristretti nel carcere di Bellizzi Irpino con le accuse di tentato omicidio e lesioni gravissime) avrebbero avuto la peggio. Ma quando tutto sembrava essere finito, mentre Bembo tentava di attraversare e raggiungere il bar, è stato colpito alle spalle, dapprima con tirapugni al volto e con tre fendenti alla gola, all’addome e alla schiena da Iannuzzi.

Il tentativo di fuga

Dopo la brutale aggressione i tre sono fuggiti. Mentre gli amici di Bembo, hanno soccorso il loro amico trasportandolo in ospedale. Le condizioni di Bembo, impegnato nel sociale e attualmente impegnato nel servizio civile presso il Comune di Mercogliano, sono apparse subito gravissime. Due gli arresti cardiaci subiti. Il peggio è stato evitato dall’immediato intervento dei medici del nosocomio di Contrada Amoretta. Il giovane è stato sottoposto a ben due interventi chirurgici e ora è in coma farmacologico. Le sue condizioni sono sempre stazionarie, ma critiche.