Spaccio di droga in Irpinia, 10 misure cautelari: cocaina e crack via social

A Fontanarosa la base dell'attività di spaccio: appuntamenti e commissioni concordate via social

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Fontanarosa.  

Per concordare gli acquisti di droga e fissare i luogi di appuntamento per la consegna, gli indagati avrebbero utilizzando anche i canali social. Con un'operazione messa a segno questa mattina i militari dell'arma dei carabinieri irpini hanno eseguito dieci misure cautelari, in alcuni comuni della provincia, per mantellare un'attività di spaccio messa in piedi sull'Asse Fontanarosa-Cerignola. Nel comune ufitano, secondo quanto accertato dai carabinieri di Mirabella Eclano e la procura di Benevento, si trovava la base di quella che viene definita, nella nota stampa, una "fiorente attività di spaccio".

La ricostruzione

All'alba di oggi, a seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Benevento, in alcuni comuni della provincia di Avellino e a Cerignola (FG), i militari della Compagnia Carabinieri di Mirabella Eclano (AV), supportati da quelli del Nucleo Cinofili di Sarno (SA), hanno eseguito 10 misure cautelari personali - 6 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari e 4 misure cautelari dell’ obbligo di dimora nel comune di residenza – emesse dal GIP del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di altrettanti indagati, a vario titolo, per “spaccio di sostanze stupefacenti” e “furto aggravato” in concorso.

L'indagine, i social 

L’indagine, avviata dal gennaio 2021 dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Mirabella Eclano e coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, ha consentito di acquisire gravi indizi rispetto ad una fiorente attività di spaccio di cocaina, crack, hashish, marijuana, nonché di metadone di provenienza illecita,nella zona dell’Eclanese, con epicentro nel comune di Fontanarosa (AV), attraverso  canali di approvvigionamento individuati anche fuori provincia; ma non solo. Le indagini avrebbero svelato il ricorso, da parte degli indagati, all’utilizzo delle piattaforme telematiche “WhatsApp” e “Telegram” per concordare gli acquisti ed indicare i luoghi ove sarebbe avvenuta la cessione di sostanze stupefacenti. Le indagini avrebbero accertato la commissione - da parte di alcuni degli indagati - di un furto di materiali da lavoro avvenuto tra il 23 ed il 24 aprile 2021 in San Sossio Baronia (AV), con contestuale recupero e restituzione alla vittima dell’intera refurtiva. Nel corso delle indagini sono state sequestrare partite di sostanze stupefacenti di varia tipologia
Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.