Maxi truffa ristori per il Covid: ha lasciato il carcere anche P.V, dopo I.R, ed è stato sottoposto anch'egli agli arresti domiciliari. Accolta la tesi degli avvocati Alberto Biancardo e Vincenzo Di Vaio per un secondo ordine di arresto per "eccezionale gravità" emesso nei confronti di P.V. lo scorso 24 novembre.
Le accuse
I due, stando all'impianto accusatorio, avrebbero falsificato i fatturati per ottenere le risorse, a fondo perduto, stanziate dal governo per le attività commerciali danneggiate dalla pandemia. Hanno incassato così quasi un milione e duecentomila euro le quattro persone arrestate dalla Guardia di Finanza di Avellino. In particolare, le indagini, dirette e coordinate dalla Procura della Repubblica di Avellino, hanno consentito di dimostrare che i due professionisti avevano posto in essere un articolato sistema di frode al fine di ottenere il beneficio stanziato nell’emergenza Covid, attraverso la presentazione di istanze, da parte delle società coinvolte, nelle quali veniva dichiarata falsamente una flessione media mensile del fatturato tra gli anni 2019 e 2020, che ha consentito poi di percepire illecitamente contributi per un importo complessivo pari ad euro 1.190.968,00.
Interrogatorio di garanzia
I due inoltre nel corso dell’interrogatorio di garanzia risposero a tutte le domande del gip. I due indagati P.V. e R. I. tratti in arresto dalla Guardia di Finanza per la maxi truffa da un milione e duecentomila euro sui ristori Covid in quella sede respinsero tutte le accuse mosse nei loro confronti e tentaronoo di chiarire la loro posizione.