di Paola Iandolo
Da tre anni e sei mesi a tre anni ed un mese, con il riconoscimento dell’attenuante della riparazione del danno (un risarcimento avvenuto prima del giudizio). Così i giudici della Seconda Sezione Penale della Corte di Appello di Napoli hanno riformato la sentenza del Gup del Tribunale di Avellino Marcello Rotondi che aveva condannato Claudio Naccarelli, classe 92, a processo con il rito abbreviato per tentato omicidio. La Procura aveva chiesto al Gup una condanna a sei anni di reclusione. Già in primo grado era scattata la derubricazione dal tentato omicidio. In Appello con il riconoscimento dell’attenuante invocato dalla difesa, il penalista Alfonso Maria Chieffo, la condanna è stata ulteriormente ridotta.
La ricostruzione
L'accoltellamento avvenne nel Parco di Atripalda. Tre fendenti con una lama di sette centimetri al torace, all'addome e alla coscia, quelli inferti lo scorso agosto dal trentunenne Claudio Naccarelli al quarantasettenne Alberto Caliano, che era stato ricoverato al Moscati in prognosi riservataStando alla ricostruzione effettuata dai Carabinieri della Compagnia di Avellino, il giovane che si trovava in stato di alterazione psicofisica, avrebbe colpito l’uomo nei pressi di un bar attivo nel Parco delle Acacie. Accoltellamento per futili motivi. La reazione di Naccarelli sarebbe scaturita dal rifiuto di Caliano di dargli un passaggio in auto fino a casa. Da qui la lite, mentre il quarantasettenne ferito si trovava insieme ad altre persone. L’accusa nei confronti di Naccarelli era di tentato omicidio e detenzione di arma, poi diventata alla fine del processo di primo grado quella di lesioni gravissime.