Avellino, accusati di furti all'Alto Calore e al Moscati: a giudizio immediato

Il processo per i tre inizierà il prossimo 10 novembre davanti al giudice del tribunale di Avellino

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Avellino.  

di Paola Iandolo 

Sono accusati di una decina furti messi a segno tra settembre del 2019 e luglio del 2020 e di ricettazione di alcuni prodotti di provenienza illecita. Questa l’accusa nei confronti di un ventitreenne avellinese A.F., difeso dal penalista Rolando Iorio, che insieme ad un altro soggetto D.S. (che risponde di due ipotesi di reato in concorso con il 23enne) e di la donna G.A.M. che risponde di un solo capo di imputazione è stato raggiunto da un decreto di citazione diretta a giudizio per furto aggravato, firmato dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Avellino, Fabio Massimo Del Mauro. Tra le vittime dei raid ci sono anche due enti pubblici. L’Alto Calore e il Moscati.

Una sequela di furti iniziata il 26 agosto 2019, quando asportando la placchetta antitaccheggio, aveva rubato un paio di Nike dal Centro Globo di Mercogliano del valore di circa 80 euro. Questo con l’aggravante di cose esposte alla pubblica fede. Nello stesso giorno viene contestato alla donna indagata, G A.M. di aver asportato dallo stesso negozio un paio di scarpe per bambino. Furto aggravato dall’uso di violenza sulle cose e destrezza. Beni recuperati dalla Polizia dopo una perquisizione personale. Il primo all’Unieuro di Atripalda, dove erano stati portati via un rasoio elettrico,  un epilatore e una webcam. Due giorni dopo, sempre in concorso con D.S. avrebbe asportato all’Unieuro di Contrada Chiaire due rasoi elettrici e un drone, oltre che delle cuffiette.

Secondo le accuse, infatti, il 26 aprile del 2020, scavalcando il cancello della sede di Corso Europa dell’Alto Calore, il 23enne si era introdotto all’interno degli uffici e aveva portato via dalla stanza del presidente e del suo staff, nello specifico da un armadietto, un telefonino ed un televisore. Il 12 luglio del 2020 invece aveva portato via dal Moscati, dieci siringhe da insulina, due mascherine chirurgiche per uso ospedaliero e una fiala di Valium. Tutto materiale che era nella disponibilità della struttura ospedaliera. In questo caso viene contestato il fatto che si sia trattato di cose all’interno di edifici pubblici e destinate alla pubblica utilità. Il processo per i tre imputati inizierà il prossimo 10 novembre davanti al giudice monocratico del Tribunale di Avellino.