Microsfera, la mostra di Emiliano Stella al Casino del Principe

Mercoledì 1 settembre alle ore 18:00 apre al pubblico

microsfera la mostra di emiliano stella al casino del principe

La mostra, patrocinata dal Comune di Avellino, si presenta come un “piccolo racconto sulla coscienza ambientale

Avellino.  

Dopo essere stata esposta al Museo Pan - Palazzo delle Arti Napoli, mercoledì 1 settembre alle ore 18:00 apre al pubblico presso il Casino del Principe, “Microsfera PE” , la personale di Emiliano Stella: un progetto visivo che racconta attraverso pittura, disegno ed installazioni gli effetti dell’insostenibile incidere dell’uomo sulla natura. Un “piccolo racconto sulla coscienza ambientale”, che fa riflettere su ecosistemi e devianze, indagando il rapporto tra spazio antropico e paesaggio naturale.

Nei siti di Genova, Grosseto, Isola del Giglio, Ventotene e Napoli sono stati analizzati più di 200 organismi marini tra pesci e invertebrati comunemente consumati e pescati in Italia. La maggior parte delle plastiche ritrovate è fatta di polietilene (PE). Da questo assunto nasce “Microsfera PE”, per raccontare, attraverso pittura, disegno ed installazioni, l’eccessiva produzione e dispersione in ambiente di questo polimero con cui si produce la maggior parte del packaging e dei prodotti usa e getta presenti sul mercato e di conseguenza nelle nostre case. La narrazione pittorica di Emiliano Stella spazia dall’enormità dei ghiacciai ai millimetrici filamenti di micro-fibra. Ha come oggetto quindi non solo la realtà visibile, come un piccolo di capodoglio a grandezza naturale, ma anche quella invisibile a occhio nudo, come una microsfera di plastica dispersa nel plancton. La realtà descritta nei lavori dell’artista avellinese è l’ambiente del mondo post-industrializzato in una visione disillusa. Un corpus di circa 11 lavori , tecniche miste su tessuto, disegni a matita ed olio su carta, la maggior parte realizzati con materiale riciclato, come ad esempio l’enorme sigaretta spenta, realizzata con carta destinata al macero proveniente dal Penitenziario di Bellizzi. L’uomo si mostra, attraverso le tracce del suo passaggio inglorioso, quale violentatore arrogante di un equilibrio.