Savignano, biodigestore col fiato della Puglia sul collo

Mattinata di protesta pacifica in località Ischia, scalo Montaguto-Panni

savignano biodigestore col fiato della puglia sul collo

A Savignano sotto la pioggia per dire no al biodigestore...

Savignano Irpino.  

Fiato sul collo da parte della Puglia sulla questione biodigestore a Savignano Irpino. Provincia di Foggia e comune di Panni vogliono vederci chiaro e si alleano con il fronte del no.

Mattinata di protesta pacifica a Savignano Irpino in località Ischia, scalo Montaguto-Panni con la presenza di amministratori provenienti dalla vicina provincia di Foggia sotto i riflettori Rai. 

“Siamo venuti qui, per capire innanzitutto di cosa stiamo parlando - ha chiarito il consigliere provinciale di Foggia Rosario Cusmai – visto che le notizie arrivano, poche, distorte e frammentate. Se si da la disponibilità per un impianto biodigestore in un’area che ha tutta una serie di vincoli e che è a cento metri dai confini con la Puglia, quantomeno bisognerebbe organizzare dei tavoli per capire di cosa stiamo parlando, tra le due province e la regione Puglia e Campania, così come è stato fatto per altre ipotesi di insediamenti.”

Per il sindaco di Panni Pasquale Ciruolo, d’ora in avanti si cominceranno a fare passi seri di mobilitazione: “La chiarezza è veramente distante tra le istituzioni, su cosa si vuole fare qui, figuriamoci verso i cittadini. Ma a prescindere da questo, è un impianto che non ci convince. Ho più volte specificato, dove ci troviamo. Il sito lo conosciamo tutti quanti e più di noi lo dovrebbe sapere il sindaco di Savignano Irpino che speravo di incontrare qui davanti a tutti.”

Così l’ex primo cittadino e attuale consigliere comunale di opposizione Oreste Ciasullo:

“E’ allucinante pensare di ritornare su questo luogo, dove abbiamo trascorso giornate terribili e dove ci abbiamo rimesso anche la salute. Parlare di rifiuti di nuovo, dopo quello che è accaduto per la realizzazione della discarica di Pustarza, io non l’avrei mai immaginato. Mi auguro che non possa succedere e che in questo sito, possano giungere rifiuti. Avremmo preferito tutt’altro, un insediamento di altro genere, all’infuori di questa ipotesi che non ha assolutamente il nostro avallo, la nostra considerazione. Mi auguro che si possa ritornare su questa decisione ed evitare la disponibilità.”

Clima tranquillo al Comune di Savignano, dove incontriamo il sindaco Fabio Della Marra

“Lo sto apprendendo da voi, che vi era un sit-in a contrada Ischia. Continuiamo a parlare di biodigestore e a non usare la parola esatta che è compostaggio. Un termine il primo, che viene utilizzato per spaventare le persone. La Puglia è in protesta? Bene, legittimo da parte loro protestare. Nel momento in cui l’Ato rifiuti, dovesse scegliere Savignano Irpino, quale sito per la realizzazione di un impianto di compostaggio, faranno ciò che la legge a loro attribuisce, come diritto, per poter scoraggiare la realizzazione di un impianto, chiarisco, di trasformazione compatibile con quello che è lo strumento urbanistico esistente a Savignano Irpino e che ipoteticamente si dovrebbe realizzare in un sito, una zona, deputata proprio a ricevere un impianto industriale di trasformazione. Il consiglio comunale è stato chiaro. L’argomento è lungo, complesso e la partita è ancora aperta, anche perché non mi pare che l’assemblea dell’Ato, si sia pronunciata su quella che sarà la modalità di gestione del ciclo integrato di rifiuti della provincia di Avellino. Potrà accadere benissimo, che l’assemblea dell’Ato, decida di gestire in modo pubblico, tutto il ciclo integrato dei rifiuti, compreso anche quelli che poi saranno gli impianti a loro servizio. E questo potrebbe determinare sicuramente uno scoraggiamento da parte del privato e di conseguenza un no. E non credo che l’Ato possa avere gli strumenti, per attivarsi nel procedere ad uno esproprio nei confronti del privato. Io mi auguro invece che non si verifichi il contrario. Il Comune di Savignano Irpino, si è preoccupato in qualche modo di far rivivere un’area industriale, che poteva ospitare un impianto di trasformazione non inquinante e al servizio della comunità e della provincia di Avellino, sotto la sorveglianza pubblica. Mi auguro che qualcuno non intenda realizzare, allo stesso modo impianti che poi sfuggano alla sorveglianza. Su questo poi ce ne laveremo le mani. Come consiglio comunale ci siamo occupati, alcune volte anche di evitare che si facciano fughe in avanti nell’interesse di tutti. E’ un sito industriale, se qualcuno lo ha acquistato, vuol dire che i  qualche modo avrà interesse che produca una risorsa per investitore.”