No al deposito compattatori rifiuti: Cardito si ribella

Partita la petizione popolare ad Ariano Irpino, abitanti sul piede di guerra

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Si tratta di un'area privata come lo è lo stesso contratto tra le due aziende. Il sindaco ha già interpellato l'amministratore unico di Irpiniambiente Matteo Sperandeo. Vi sarebbe anche un problema di tipo sanitario che il Comune intende sollevare...

Ariano Irpino.  

Un intero rione in fibrillazione, mobilitato e pronto anche alla rivolta popolare contro quella che viene definita una decisione scellerata e insensata, di cedere l'attuale deposito Air di Cardito attivo funzionale e utilissimo da anni, all'ingresso del Piano di Zona, dove giornalmente stazionano alcuni pullman alla società Irpiniambiente.

E' qui che si intende trasferire dalla stazione di trasferenza di Flumeri i mezzi adibiti alla raccolta dei rifiuti. Vi sarebbe già un contratto semestrale tra le parti in attesa dell'atto di vendita. I mezzi partirebbero verso le varie destinazioni, scaricherebbero i rifiuti nella piattaforma ufitana e poi ritornerebbeto a Cardito per lavaggio e ricovero. Un giro pazzesco e assurdo anche per gli stessi operatori. 

Ma intanto è partita la petizione popolare. Raccolta di firme in atto da oggi in tutto il rione. Coinvolta anche la comunità parrocchiale. Sul piede di guerra soprattutto i residenti. L'area in questione affaccia sulla già trafficata rotatoria, che dalla sua realizzazione ha prodotto scarsi risultati se non addirittura pesanti rallentamenti oltre a pericoli per i pedoni, soprattutto nei pressi della vicina farmacia. Ma è l'intera statale 90 delle puglie che accuserebbe nuove pesanti ripercussioni, con due scuole a poche decine di metri, un palazzetto dello sport, un Santuario, ambulanti dell'orto frutta e un rione in continuo movimento tra i più popolosi della città.

La soluzione più giusta è praticabile sarebbe quella di dirottare tali mezzi nell'attuale deposito Amu in località Scarnecchia e trasferire le circolari a Cardito. Uno spazio enorme e sicuramente più idoneo rispetto all'imbuto Air.

Le sole firme non basteranno. Ora toccherà all'amministrazione comunale guidata dal sindaco Enrico Franza intervenire nel limite delle sue possibilità al fine di impedire e scongiurare questo assurdo destino di Cardito che non piace neppure agli stessi operatori di Irpiniambiente oltre che agli autisti Air. Sembrerebbe che il vice sindaco Carmine Grasso si sia già opposto fermamente. Non ci sono le condizioni per tale scelta. La stessa opposizione ha annunciato di portare l'argomento in consiglio comunale. Sta di fatto che si tratta di un'area privata come lo è lo stesso contratto tra le due aziende. Il sindaco ha già interpellato l'amministratore unico di Irpiniambiente Matteo Sperandeo. Vi sarebbe anche un problema di tipo sanitario che il Comune intende sollevare. La questione è in evoluzione in queste ore. 

Cardito che nel 2004 grazie ad una lotta di popolo senza precedenti ha saputo rispedire al mittente i compattatori diretti a Difesa Grande, senza la politica, ma con le proprie forze, saprà difendersi anche questa volta. Ma intanto una sola domanda sorge spontanea. Ma ce l'avrà un cervello nella testa chi si è reso protagonista di una operazione del genere?