Progetto pilota, sulla sanità il dibattito ora si riapre

Oggi la lezione del presidente del comitato strategico nazionale Fabrizio Barca

Nusco.  

La riqualificazione della sanità irpina torna prepotentemente ad animare il dibatitto politico. Soprattutto alla luce della classificazione di “zona franca” così come definita dal sindaco di Lacedonia Mario Rizzi, assegnata all’Alta Irpinia tramite il Progetto Pilota, che potrebbe consentire di andare in deroga alle leggi e agli strumenti regionali.

 

Il nodo da sciogliere nelle prossime ore infatti, resta quello di definire in che misura i ventitrè sindaci del tavolo potranno indicare gli interventi nel comparto, in quanto il sistema sanitario resta di esclusiva competenza della Regione.

 

L’Alta Irpinia, come è noto, rappresenta il fronte più caldo della riqualificazione sanitaria provinciale: l’ultimo piano triennale licenziato dalla Regione Campania ha chiuso l’ospedale di Bisaccia e ridimensionato il Criscuoli di Sant’Angelo, depotenziandolo da struttura complessa a semplice. Resta in piedi dunque, l’interrogativo su una eventuale sovrapposizione della pianificazione territoriale rispetto alla spesa sanitaria sancita a livello regionale.

 

“Prima avevamo ospedali e qualche 118 in più, che poi ci sono stati chiusi: oggi non possiamo immaginare di recuperare i tagli imposti dalla Regione e ripristinare i servizi” argomenta Rizzi. “Sarebbe un controsenso e noi potremmo solo sprecare un’occasione. Riaprire l’ospedale di Bisaccia non avrebbe senso, mentre riqualificare la struttura a servizio del territorio si; così come potremmo immaginare di offrire un sistema si assistenza socio sanitaria qualitativamente migliore, con l’inserimento delle associazioni su base volontaria a pieno titolo” continua. L’adozione di una nuova forma di politica territoriale potrebbe partire dunque proprio da una rivoluzione del comparto sanitario, come indicato dalla strategia di Governo, insieme alla scuola e ai trasporti. Ma le risorse destinate alla sperimentazione del progetto, implicano una riqualificazione dei servizi e il decollo dello sviluppo, per colmare il gap che insiste con le zone costiere.

 

“Immaginare servizi che creano sviluppo” suggerisce il sindaco Rizzi, pronto ad affidare la sua ricetta al tavolo della costruenda Città dell’Alta Irpinia. Non solo. Sarà proprio la lectio magistralis del presidente del comitato strategico nazionale per le aree interne Fabrizio Barca, atteso oggi a Nusco come relatore presso la scuola di studi politici a chiarire “prospettive e metodi”.

Elisa Forte