Lasciatemi qui fra i campi che ho vangato, arato e seminato per tutta la vita! Nella casa, piena di ricordi e di fessure, dove anche gli stracci profumano di buono.
Qui tra le mie mura e la mia prole, un contadino come me, con la faccia arrostita dal sole, si è sentito un Re:
Spesso scorbutico ma sempre interessato. E adesso che è arrivata la mia ora, lasciatemi qui nel campo delle croci, accanto all’albero di lauro per condividere le radici sotto una manciata di terra che mi farà da coperta e da cuscino".
Sono alcuni versi commoventi, scritti da Michele Savignano, memoria storica del paese, chi più di lui poteva farlo nonostante il dolore profondo per la morte inaspettata di suo fratello Luigi, ritrovato ieri sera senza vita in un dirupo, nelle campagne di Savignano, dopo essere probabilmente inciampato durante il suo cammino quotidiamo in quei fondi che conosceva palmo a palmo e percorreva quotidianamente nonostante i suoi 97 anni.
"Lasciatemi qui qui potrò sentire ancor l'odore della stalla, il profumo del fieno, il canto del gallo al mattino, i cricri dei grilli la sera l’affetto dei miei cagnolini e mi sentirò bene nel nuovo mondo, a voi vicino".
