Crisi Novolegno, tra 6 mesi scade la cassa integrazione

La preoccupazione della Filca-Cisl

La nota del sindacato a firma del segretario Giovanni Lo Russo

Avellino.  

Il 12 novembre in Regione Campania alla presenza dell'Assessore al Lavoro Sonia Palmeri e dell'assessore alle Attività Produttive Antonio Marchiello e alla presenza del capo di gabinetto alla Presidenza del Consiglio, si è tenuto l'incontro tra Novolegno Spa e sindacati provinciali con Rsu Aziendali e con la presenza del sindaco di Montefredane Tropeano e Confindustria di Avellino.

Dal confronto sono emerse delle piccole novità di rilievo.

Il consigliere delegato Barzazi con Confindustria Avellino ha detto che le trattative in corso con alcuni acquirenti stranieri per la vendita degli impianti sono in una fase di ristagno.

Il gruppo Fantoni così come concordato al Mise insieme alla Regione Campania, ha incaricato un Advisor di rilevanza nazionale per redigere uno studio di fattibilità sulle potenzialità del sito industriale in previsione di una riconversione o cessione dello stesso; per metà dicembre sono attese le risultanze.

In uno dei sui passaggi, Barzazi ha dichiarato che il Gruppo Fantoni ha provato a pensare a qualche strategia di rilancio, sebbene ad oggi non ha idee per poter tenere aperta la fabbrica ma che è comunque disponibile ad investire qualora incontrasse idee e situazioni interessanti per portare avanti l’attività industriale e imprenditoriale, pure con altri soggetti.

Per la Filca-Cisl la Novolegno spa essendo l’unica realtà del meridione ad effettuare circolarmente il riciclo del legno, potrebbe con altri soggetti aziendali anche grandi come Irpiniambiente spa, con un suo interesse o regia, potrebbero creare o sviluppare a partire dall’impiantistica esistente un polo o piattaforma di riciclo del legno e di altri materiali come plastica, carta e metalli, per il loro riuso o impiego. In Irpinia non esistono realtà di questo tipo.

Anche l'istituzione territoriale rappresentata dal sindaco di Montedredane ha evidenziato come questo territorio abbia concorso a creare nel corso di 40 anni tutte le condizioni favorevoli affinché l'azienda, unica realtà industriale nel mezzogiorno idonea alla lavorazione del legno di riciclo conferito dalle piattaforme di discarica, potesse avere i propri margini di redditività distribuendo ricchezza ed occupazione al territorio.

La Regione Campania, ha ribadito con forza e decisione la piena disponibilità a fornire supporto economico e fattivo per tutte le necessità ed idee, che si volesse attuare per la reindustrializzazione o riconversione dello stabilimento .

Nel caso di cessione a terzi acquirenti eventualmente interessati sarà garantito il pieno reintegro di tutti i dipendenti.

Il prossimo appuntamento a breve sarà presso il MiSE con un quadro più chiaro sulle varie soluzioni della vicenda.

Il riciclo del legno compiuto ( e l’aggiunta di altri materiali), appare ancora il settore più idoneo su cui puntare in un progetto che vede lo stabilimento di Montefredane in grado di offrire lavoro e produzione con margini di redditività. Questo è lo spiraglio, con una disponibilità imprenditoriale ad investire, con una volontà della Politica, l’ aiuto delle Istituzione, tramite il piano di sviluppo strategico, ZES ( zona economica speciale), con l’apporto sindacale e una discreta infrastruttura del posto, avremo una reindustrializzazione e riconversione dello stabilimento e quindi la salvaguardia del sito produttivo e delle maestranze.