"Non s'insabbi la Novolegno, vogliamo la cassa integrazione"

Accorato appello nei giorni del Coronavirus di un lavoratore in prima linea nella protesta

non s insabbi la novolegno vogliamo la cassa integrazione
Montefredane.  

Un grido d’appello disperato quello di Alessandro Galluccio, lavoratore Novolegno in prima linea nella protesta dei 117 operai di Arcella. Come se non bastasse il Coronavirus, è arrivata un altra doccia gelata per la fabbrica ormai chiusa dal febbraio 2019.

“Si è deciso di inviare la lettera al Ministro Patuanelli, al Prefetto Spena e alla deputazione irpina perché si vuole portare a conoscenza del comportamento irresponsabile della Fantoni verso i lavoratori irpini della Novolegno. Difatti Fantoni ha deciso di attivare la cassa integrazione solo per i lavoratori di Udine e noi il 15 maggio saremo tutti licenziati, senza nemmeno la possibilità di cercare un altro lavoro".

"Chiediamo allora con forza - aggiunge - un intervento al Governo per convincere la proprietà a chiedere la proroga della cig come da decreto Cura Italia in modo da superare questo momento di emergenza nazionale e successivamente organizzare un incontro al Mise. La vertenza Novolegno non può essere insabbiata affossando così definitivamente il sistema produttivo irpino. Speriamo – conclude Galluccio - che il nostro ennesimo appello sia ascoltato e messo in pratica il prima possibile".