Voto Avellino. Ballottaggio incerto. Ecco che succede ora

Pizza non vince al primo turno e sfida Ciampi dei 5Stelle. De Mita: no a Cipriano

I pentastellati non si apparentano. Il centrosisnistra guarda a Nadia Arace. Inizia il processo nel centrodestra

Avellino.  

di Luciano Trapanese

Il primo turno del voto avellinese fornisce una serie di chiare indicazioni. Delinea un quadro forse prevedibile, con indubbie sentenze, e un futuro prossimo, il ballottaggio, tutto da decifrare.(Leggi «Voto Irpinia: tutti i sindaci eletti e i risultati ad Avellino»

Le sette liste del centrosinistra in appoggio al candidato Nello Pizza, hanno ottenuto un risultato significativo: 42,9 per cento. Non poco, ma alla vigilia c'era chi riteneva possibile una vittoria al primo turno. L'avvocato avellinese, nell'immediato post voto, ha spiegato di sentirsi «la vera novità di queste elezioni», perché «non ho mai fatto politica, mentre gli altri sono tutti usato sicuro». Che in parte è vero. O meglio: dalla sua parte. Il punto chiave per il ballottaggio sarà convincere gli altri elettori: basterà la sua novità a rendere diverso un centrosinistra logorato dal governo Foti, dagli scontri interni e con il marchio indelebile ancorato al duo De Mita – Mancino?

Sfiderà al secondo turno Vincenzo Ciampi, candidato del Movimento 5Stelle, che ha chiuso con un 20,2 per cento, raccogliendo duemila voti più della sua lista. Il risultato pentastellato si può leggere in due modi: un tracollo rispetto alle politiche del marzo scorso, quando ha superato il 43 per cento. Ma anche un successo, rispetto alle ultime amministrative. E soprattutto un risultato lusinghiero, perché raggiunto con una sola lista in campo. Molto probabilmente però era legittimo aspettarsi una percentuale più alta. Comunque sia i giochi non sono fatti e Ciampi può ancora sperare nel ballottaggio. Il Movimento ha chiuso agli apparentamenti. Saranno gli elettori che hanno scelto ieri altre liste a decidere se convergere o meno sul candidato che si richiama al cosiddetto “governo del cambiamento”.

Il vero sconfitto è il centrodestra. Le quattro liste in appoggio di Sabino Morano si fermano al 10,4 per cento. Forza Italia racimola un misero 5,70 per cento. La Lega – come era prevedibile in Irpinia – non risulta trainante come altrove (4 per cento). A caldo Giovanni D'Ercole, a lungo in predicato di candidarsi a sindaco, parla senza mezzi termini di un «centrodestra da ricostruire». E lancia una precisa accusa: «Non si possono prendere decisioni a un mese dal voto. Bisogna ripartire già da ora per la prossima campagna elettorale».

Ha ottenuto un buon riscontro la lista di Luca Cipriano (l'eretico del Pd). Si attesta su un 13,2 per cento. Il candidato ha avuto mille voti più della sua unica lista. Si è definito per il ballottaggio «ago della bilancia». Ma ha ricevuto due porte in faccia. La prima violenta, da parte del centrosinistra e per voce di Giuseppe De Mita: «Cipriano? Un avventuriero, preferiamo guardare a sinistra, alla lista di Nadia Arace». E da Ciampi: «Per il secondo turno, nessun apparentamento». Più che «ago della bilancia», al momento la lista sembra in mezzo al guado. In attesa (in politica niente è impossibile).

Un buon risultato lo ha raggiunto Dino Preziosi, con la civica e Fratelli d'Italia. Un lusinghiero 6,6 per cento. Ottenuto in solitudine e combattendo sullo stesso terreno del centrodestra di Morano.

Il 4,2 per cento di Nadia Arace della Civica “Si può”, è un buon risultato. Divideva il terreno con la corazzata centrosinistra e la lista di Cipriano. Si è aperto un dialogo con Pizza, per un possibile apparentamento. Ma Giordano ha dichiarato di «non chiudere le porte a nessuno».

La lista di Massimo Passaro porta a casa il 2,1 per cento. Forse aspirava a qualcosa di più, ma ci sembra un buon risultato.

Per Casapound di Giuliano Bello, 0,6 per cento.