Milleproroghe, Grassi: «Parere Corte dei Conti, non condivido»

Il senatore M5S: non condivido il giudizio

 

"Ho appreso da alcuni mezzi di informazione che la Corte dei Conti avrebbe formulato un giudizio negativo in merito all'emendamento al decreto 'Mille proroghe' relativo ai comuni in predissesto"- lo afferma il senatore pentastellato Ugo Grassi, firmatario di una versione intermedia del D.L. 25 luglio 2018 n.91, recante disposizioni urgenti per la proroga di alcuni termini previsti da disposizioni legislative.

"Ho assoluto rispetto per ogni censura politico discrezionale formulata avverso quel testo e non ritengo in questa occasione di doverle contestare - continua Grassi - È evidente che sulle questioni politiche vi sia disaccordo. Tuttavia, le valutazioni giuridiche, egualmente meritevoli di rispetto, possono e devono essere contestate, in caso di mancata condivisione".

"Sottolineo innanzi tutto che nessun testo di legge è scritto in solitudine - precisa il professore ordinario di Diritto Civile -: ad esso partecipa una squadra di giuristi e funzionari". "In particolare in quelle ore convulse e notturne pensavamo ai 300 comuni coinvolti, molti dei quali, pur in predissesto, ad un passo dalla salvezza".

Quindi Grassi svolge qualche considerazione in merito a quanto sarebbe stato ritenuto "in palese violazione" della Costituzione da parte della Corte dei Conti, "la cui opinione, da un punto di vista tecnico, per quanto autorevole, non è il 'verbo' - sottolinea il senatore pentastellato - bensì un giudizio umano e come tale opinabile". "In particolare, il riferimento alla violazione dell'art. 81 C. è quanto meno discutibile visto che il testo fa salvo il rilievo delle fasi avverse del ciclo economico - spiega il professore - Ancora, in ordine alla violazione dell'art. 97 C. basta il riferimento al secondo comma per giungere ad una valutazione di piena costituzionalità".

"Si consideri inoltre che i Trattati Europei hanno inoculato nel nostro ordinamento i principi di proporzionalità e ragionevolezza. E ricordo a tutti che nel 2017 i piani di riordino dei conti sono stati riformati all'esito di una modifica legislativa" - puntualizza Grassi. "Coerenza e ragionevolezza imponevano di raccordare le normative - incalza il senatore pentastellato - Ricordo, inoltre, che la ratio non è e non poteva essere la salvezza degli amministratori - precisa - bensì quella di dare ancora una possibilità a quei comuni ad un passo dalla salvezza". "E non va dimenticato che il terzo controllo intermedio è sterilizzato per un anno soltanto, giacché dall'anno successivo esso torna ad aver valore ai fini della dichiarazione di dissesto e delle sanzioni" - conclude Grassi.