Consiglio fermo, programma bocciato. Festa: sono disgustato

Duro atto d'accusa del consigliere di Mai Più. Meriterebbe una risposta dal sindaco. Ma...

Leonardo Festa, Nicholas Ferrante ed altri giovani, possono rappresentare davvero una pagina nuova per la politica avellinese, ragazzi aperti al dialogo, al confronto, a una politica che sia “soluzione dei problemi” e non sistema per posizionarsi...

Avellino.  

 

 

di Luciano Trapanese

«Sono passati due mesi da quando sono consigliere, e data l’ambiguità del Sindaco di chi lo guida, data l’omertà sistematica dei consiglieri e degli assessori, mi sento sempre più disgustato da chi si definisce apolitico per legittimare qualsiasi atto di offesa». Leonardo Festa, alla sua prima esperienza in consiglio comunale, eletto nella lista “Mai Più”, sintetizza con amarezza questi suoi mesi a Palazzo di Città. E' un giovane, ha idee chiare, pulite, senza pregiudizi, è preparato, ha lo sguardo e la determinazione di chi fa politica per passione. Di chi davvero vive l'impegno con vigore e pulizia: la migliore risposta alla vecchia politica, quella ripiegata su se stessa, i suoi errori, le sue perenni e ondivaghe frustrazioni parolaie, schiacciata da una distanza siderale tra insondabili strategie di potere e la realtà. E il cosiddetto nuovo che avanza, infarcito di slogan, propaganda, scarsa comprensione e conseguente mancanza di rispetto delle istituzioni e una supponente e arrogante ignoranza. Leonardo Festa, come Nicholas Ferrante ed altri, potrebbe rappresentare quella pagina nuova di cui Avellino, e non solo, ha bisogno. E ci auguriamo che a destra, a sinistra, nello stesso Movimento 5Stelle, ragazzi aperti al dialogo, al confronto, a una politica che sia “soluzione dei problemi” e non sistema per posizionarsi in qualche sgabuzzino del potere, si affaccino e presto sulla scena. Escano dal guscio per pretendere un protagonismo necessario anche a tutelare il loro futuro. Quello della loro generazione.

In un post su Facebook, Leonardo Festa, analizza in modo spietato ma lucido, la situazione al comune di Avellino. Sulla sistema gogna mediatica, sulle incertezze del sindaco, sull'impossibilità di contribuire al bene della città e nel nome di chi lo ha eletto.

«Ho come l’impressione – scrive Festa - che Ciampi si senta contemporaneamente sindaco di due città: una reale, l’altra virtuale. La prima si guida col presunto fardello del Consiglio, la seconda con il sostegno dei like. In entrambi i casi, unica è la regola che guida la strategia di comando: mentire».

Il giovane consigliere affronta poi la questione chiave di questi giorni. Il programma presentato da Ciampi e bocciato dall'aula.

«Le linee programmatiche presentate in Consiglio, dopo nove ore di dibattito, raccolgono il no di gran parte dell’aula. La personale scelta di metodo di realizzare un collage tra documenti di altre città non convince diversi consiglieri. Ma la demagogia diretta del Sindaco non contempla opposizione. Ciampi sembra voler dire ai consiglieri: “Sentitevi liberi di fare tutto (quello che voglio)”. Mentre il Sottosegretario Sibilia minaccia nuove vele, da ieri viaggiano sul profilo del primo cittadino “veline” in cui si elencano i nomi dei consiglieri che avrebbero votato contro il bene della città. Lo ripeto per chiarezza: non abbiamo votato no a un singolo provvedimento, come si vuol lasciare intendere, ma a linee programmatiche assolutamente generiche, che non specificano come, in quali tempi, con quali risorse, e in che modo si vogliano realizzare delle azioni».

Leonardo Festa torna poi sulla questione della gogna mediatica come strumento (o modus operandi cit.), per informare i cittadini sui «consiglieri che votano contro il bene di Avellino».

«In una delle grafiche (diffuse su Facebook dal sindaco con i nomi di chi ha bocciato il programma ndr), si lascia intendere che il voto contrario non consentirà di bonificare l’area dell’ex Isochimica. Una bugia enorme: il voto contrario al programma non implica l’interruzione del processo di bonifica dell’area, dal momento in cui il percorso è già partito e continua, grazie a un progetto di circa 13 milioni».

«Si mette alla berlina – continua Festa - chi la pensa in maniera diversa, e allo stesso tempo, però, si controllano i profili dei consiglieri, per vedere se qualcuno reagisce. E così si urla allo scandalo perché la consigliera Nadia Arace poco dopo scrive sulla sua pagina personale che sarebbe più opportuno fare il Sindaco della città reale, rendendosi conto ad esempio che il fattaccio di Corso Europa meriterebbe una risposta politica urgente e netta da parte di un Sindaco vero. Ma questa critica Ciampi non la può proprio tollerare, meglio mobilitare gli eserciti delle testiere bollenti che provare a dare un segnale di civiltà. “Mica posso risolvere tutto io”, pensa. Certo, non ci aspettiamo soluzioni immediate, ma un gesto politico, di testimonianza verso il problema della sicurezza per le donne, di vicinanza alla vittima, questo sì, lo si aspetta legittimamente nell'immediato».

Leonardo Festa continua analizzando il comportamento del primo cittadino: «Sembra però che invece per lui conti solo lanciare segnali alla pancia dei propri sostenitori. L’unico obiettivo è ravvivare il fuoco di una permanente campagna elettorale, e poco importa se in sessanta giorni non si sia prodotto un solo atto di governo. Sono passati due mesi da quanto sono consigliere, e data l’ambiguità del Sindaco di chi lo guida, data l’omertà sistematica dei consiglieri e degli assessori che nulla dicono su tutto ciò, mi sento sempre più disgustato da chi si definisce apolitico per legittimare qualsiasi atto di offesa. Io sono dalla parte di Enza Ambrosone quando il sottosegretario Sibilia la attacca in modo volgare e populista sui social, sono con Nadia Arace quando il sindaco ne chiede le dimissioni immotivatamente, sono con gli otto sulle vele ad agosto, con i consiglieri che saranno sui prossimi 6x3, perché ogni volta che si colpisce la libertà di espressione di ognuno di loro, si mina la premessa stessa del dibattito democratico. E poi, in tutta sincerità, - conclude Festa - sono anche dalla parte di Biancolino, l’unico autore di un gesto politico veramente bello in questi giorni. Grazie Pitone, per anni ci ha fatto sognare come attaccante, oggi ci fa ancora sognare come difensore».

Un intervento appassionato, che meriterebbe una risposta oggettiva. Magari altrettanto appassionata, da parte del sindaco o da qualche altro rappresentante dei 5Stelle in Irpinia. Una risposta punto su punto, per ragionare davvero sulla città, su questi mesi paradossali, su quello che sia giusto fare o non fare per Avellino, su un programma realistico e chiaro, e non su una lunga serie di buone intenzioni. A scrivere quelle in fondo sono buoni tutti. Il difficile è invece indicare come e quando quelle buone intenzioni possono tramutarsi in atti politici concreti, in piani operativi per la città. Per non confondere le buone intenzioni con le soluzioni. Gli avellinesi aspettano quelle: soluzioni. E una classe politica rigenerata e preparata, fuori dai soliti schemi, dalle consuete logiche e in grado non solo di rispondere alle istanze dei cittadini, ma anche di porsi le domande giuste.