Ciampi sotto assedio. «Non lascio». Arace: «Mai alleanze»

Il sindaco: Bilancio? scatta l'operazione verità sui conti. La capogruppo di Si Può attacca

Arace: non voglio alleanze, firmo la mozione se si farà chiarezza sul punto che parla delle alleanze

Avellino.  

 

di Simonetta Ieppariello

Non c’è pace per il sindaco di Avellino Vincenzo Ciampi ancora una volta sotto assedio, con la mozione di sfiducia dei almeno tre gruppi consiliari. Il primo cittadino intanto annuncia l’operazione verità sui conti del bilancio. Il sindaco Pentastellato dovrà fare i conti con un debito che oscilla tra i trenta  e 35 milioni di euro. Una eredità pesante quella ricevuta dalle precedenti amministrazioni ora al vaglio del commissario che finito il suo iter e dopo aver incassato l’ok dei revisori dei conti approderà per fine ottobre in aula.

«MI appello ovviamente anche in questa prova al buonsenso dei consiglieri - spiega Ciampi -. Il bilancio è della città non mio. E proprio sul Bilancio realizzeremo una operazione verità. I cittadini dovranno e potranno conoscere i conti, le spese, gli indirizzi economici dell’ente». Lo spettro è quello del predissesto.

«Ho deciso dal primo giorno di non essere ostaggio della politica. Voglio lavorare ogni giorno per il bene comune, senza obblighi e nessun ricatto. Sento cifre altissime di disavanzo. Sarebbe auspicabile un dilazionamento su più anni, oltre i tre». Intanto Nadia Arace a palazzo di Città ha incontrato la stampa auspicando ancora una volta le dimissioni di Vincenzo Ciampi, invocando un ritocco della mozione che sia “ripulita” da considerazioni su eventuali alleanze che Arace non ha intenzione di siglare.

«A tre mesi dall'insediamento della giunta Ciampi e del M5S al governo della città, c'è una condizione generale di immobilismo. La macchina amministrativa è bloccata, cosi come le commissioni. Tutto questo mentre la città è esposta ad un'azione, praticamente quotidiana, di propaganda, svolta in primis dal sindaco che serve a coprire il vuoto di pensiero di questo governo. Lo dico perché questo serve a spiegare la mia e la nostra posizione rispetto a questa vicenda». Nadia Arace, capogruppo di "Si Può" non ha sottoscritto la mozione di sfiducia al sindaco, presentata dal gruppo "Mai Più" di Luca Cipriano e condivisa da nove consiglieri. «Nel ballottaggio - ricorda la Arace - avevamo scelto di non dare indicazioni di voto né Pizza, di cui temevamo la mancanza di autonomia né per Ciampi da cui ci divide una sostanziale incompatibilità in termini di incultura politica che sta esprimendo al governo della città». Nel merito della vicenda la consigliera ha affermato che «il bene della città chiama tutti noi a compiere scelte responsabili per il bene della città. E quando siamo di fronte ad una condizione di palese immobilismo, ingovernabili, incapacità ed instabilità si deve aprire una riflessione seria sul futuro della città».

Non solo. La consigliera punge il gruppodel Pd invocando una posizione netta, che non lasci alcun dubbio sul come procedere in consiglio. «Al Pd chiedo un gesto di chiarezza e un'azione conseguente, ma che sia immediata. La città ha bisogno di un governo, che sia di Ciampi che sia, come spero, un altro che verrà fuori dalle elezioni di primavera, qualunque scelta il Pd abbia in mente non la vincoli alle scadenze elettorali: la faccia e subito senza lasciare dubbi ai cittadini».