Cade nel vuoto l'appello di Zingaretti, il Pd resta spaccato

Rifiutata l'apertura della Segreteria su un nome terzo che superasse quelli di Cipriano e Festa

Avellino.  

Nulla di fatto dal tavolo del Pd convocato in fretta e furia dopo che il segretario nazionale Nicola Zingaretti aveva “congelato” la candidatura di Luca Cipriano. Cade nel vuoto il suo appello all’unità e le posizioni restano distanti. “Abbiamo dovuto registrare la mancata volontà dei decariani di riaprire un dialogo”, dichiara il Segretario provinciale Giuseppe Di Guglielmo. Non è bastata la presenza al tavolo del deputato sannita, di Gianluca Festa e di Livio Petitto per riportare pace e armonia nel partito democratico irpino.

“Avevamo proposto di superare le posizioni che si erano delineate fin qui, – aggiunge Di Guglielmo – rimettere in discussione il nome di Cipriano e provare ad individuare una figura terza, da candidare  ma ci è stato risposto picche. Ai possibili nomi non ci siamo neanche arrivati perché Del Basso De Caro ha insistito con la richiesta delle primarie e su queste premesse era impossibile continuare un dialogo”. Il segretario regionale Leo Annunziata, presente al tavolo, non ha potuto far altro che prendere atto di questa distanza tra le posizioni, uno iato che neanche l’intervento di Zingaretti è riuscito a colmare. “A questo punto – conclude Di Guglielmo – andremo avanti per la nostra strada, siamo una federazione provinciale e avremo il simbolo. Gli altri si prendano la responsabilità delle loro scelte”.

Nell'area decariana parla invece Livio Petitto che si affida a una sottile ironia: "Siamo stati invitati a questa riunione dal segretario regionale e abbiamo partecipato perchè ancora oggi ribadiamo la nostra disponibilità a trovare una soluzione condivisa ma perchè Festa faccia un passo indietro e si possa trovare l'intesa su un nome terzo bisognerebbe che Festa fosse uno dei candidati scelti dal Pd. Purtroppo non è cosi".