Regionali Campania, Pionati (Adc): "Sibilia mai in partita"

"Solo in Irpinia fingono di non capire. Sosterremo Caldoro"

Secondo l’ex senatore «La Carfagna è troppo intelligente per non capire che i suoi atteggiamenti contro la Lega la portano sempre più lontano da una designazione unitaria"

Avellino.  

Se il candidato di un centrodestra unitario toccherà a Forza Italia, Caldoro è in vantaggio su Carfagna. Solo in Irpinia fingono di non capire. Sibilia, secondo le mie informazioni, non è mai stato in partita». Francesco Pionati, ex vicedirettore del Tg1, ex parlamentare e fondatore di “Alleanza di Centro per i Territori” in una intervista rilasciata al “Il Mattino”  rilancia la candidatura di Stefano Caldoro alla presidenza della Regione Campania.

Ed intanto chiarisce circa l’ipotesi che lo vedrebbe in Irpinia alla guida di Forza Italia. «Sono voci che mi lusingano. Per ora continuo a lavorare su Adc, che sarà la novità nella prossima tornata elettorale. C’è molta affinità con Forza Italia, ma per adesso andiamo avanti per la nostra strada. Ho avuto contatti con Berlusconi, così come li ho con Salvini e Meloni». Per Pionati il governatore della Campania « è legato alla distribuzione delle candidature nelle varie Regioni tra i diversi soggetti del centrodestra. E’ chiaro che se il candidato presidente della Campania tocca a Forza Italia, a mio giudizio Stefano Caldoro non ha competitors e avrà il nostro sostegno pieno e convinto».

Secondo l’ex senatore  «La Carfagna è troppo intelligente per non capire che i suoi atteggiamenti contro la Lega la portano sempre più lontano da una designazione unitaria. La Lega difficilmente accetterebbe la candidatura di chi attacca tutti i giorni Salvini. Non è passata inosservata la sua assenza durante l’ultima manifestazione di Piazza San Giovanni. Chi non va a un evento, a cui tra l’altro partecipa Berlusconi e se ne vanta, certamente non può essere l’uomo di punta della coalizione. Nel centrodestra o ci si crede o non ci si crede. Una alleanza strategica non può essere condizionata da quale sia il partito più forte. È’ come nei matrimoni: si sta insieme nella buona e nella cattiva sorte. Berlusconi, come al solito, è il più intelligente e lo ha capito».

Inatanto, il coordinamento provinciale di Fi ad Avellino, però, è compatto sul nome della Carfagna. «Con i risultati ottenuti nella nostra provincia credo che questo sia un ulteriore svantaggio per la Carfagna. Berlusconi ha capito che la strada giusta, nell’attuale sistema elettorale, è l’unità del centrodestra; qualcuno a queste latitudini ancora non l’ha compreso e continua ad essere in ritardo. Basta ricordarsi delle ultime amministrative per capire in che condizioni versi il centrodestra, in Irpinia. In politica le ambizioni si costruiscono sulla base dei risultati. Se Forza Italia non riesce a eleggere un consigliere di Fi ad Avellino e perde anche ad Ariano, dovrebbe interrogarsi sulla propria classe dirigente. Non ci sono altre strade. Sugli insuccessi non si costruiscono successi».

Secondo Pionati, tra i papabili alla presidenza della Regione, non rientra Cosimo Sibilia, «in base alle mie “fonti” - resto sempre un giornalista - il nome di Sibilia non è mai stato sul tavolo», e annuncia che l’Adc parteciperà al tavolo per scegliere il candidato apicale della coalizione. «Faremo valere la nostra posizione. Le autocandidature velleitarie servono solo a fare confusione».

Per Pionati bisogna chiarire alcune di contraddizioni nel centrodestra. «Stimo l’amico Rotondi ma credo che commenta un errore a fare l’anti-Salvini, dimenticandosi che sta in Parlamento anche grazie ai voti della Lega. Senza motivazioni concrete la sua può sembrare una caccia al posizionamento per chi sente il terreno franare sotto i piedi». Sulla strategia dell’ex ministro Rotondi di riunire gran parte della vecchia Dc e soprattutto di mettersi in contatto con i 5 Stelle in occasione del centenario di Fiorentino Sullo, Pionati spiega: «Sullo secondo me è stato ricordato in maniera impropria. Egli, infatti, è stato un grande politico che ha sacrificato il potere per la coerenza. Mi pare, invece, che oggi chi lo celebra faccia esattamente il contrario. C’era più di qualche contraddizione al Gesualdo. Ciriaco De Mita che giustifica il dialoga tra PD e 5 Stelle, tirando addirittura in ballo De Gasperi; Rotondi che sostiene un grillino dicendo che attorno a lui può crearsi il partito dei moderati. Mi sembra davvero eccessivo. Il riposizionarsi nella politica è sempre esistito, ma almeno non si tirino in ballo personalità di grande spessore che non ci sono più. La stagione grillina e’ cominciata con lo slogan “uno vale uno”: credo che si chiuderà con quello “niente vale niente”».