Camorra in città, che fine ha fatto la commissione consiliare?

Confronto su legalità e rischio infiltrazioni presso la sede di Si Può, ci sono anche le sardine

Assente l'on. Palazzotto, il dibattito si è arricchito di molte testimonianze. Montefusco: "Questà comunità ha bisogno di anticorpi forti che ancora non si vedono: l'indifferenza è pericolosa" Poi l'appello a Ugo Maggio: convochi la commissione

Avellino.  

La criminalità organizzata ad Avellino ha fatto il salto di qualità. Le cronache delle ultime vicende giudiziarie che interessano il settore delle aste immobiliari ci dicono che non si tratta più di manovalanza criminale, ma di un virus che ha toccato i gangli delle istituzioni.

Da qui l'esigenza di tenere alta l'attenzione su un tema che riguarda tutti da vicino perché si innesta direttamente nel tessuto civile di questo territorio.

Presso la sede dell'associazione Si Può' in via Campane è stato organizzato un momento di confronto con associazioni e movimenti. Assente l'ospite del convegno, l’Onorevole Erasmo Palazzotto, deputato di Leu-Sinistra Italiana, e Componente Commissione parlamentare antimafia, che non ha potuto presiedere ai lavori per urgenti impegni istituzionali a Roma.

È stata comunque l'occasione per mettere insieme più voci e diverse testimonianze. A partire da quella dell'ex presidente del Consiglio comunale di Avellino, Antonio Gengaro, più volte minacciato da personaggi che appartengono a un sistema criminale oggi venuto alla ribalta grazie all'azione della magistratura.

“La mia storia ci dice che nessuno è estraneo all'influenza di certe pressioni – ha detto Gengaro - finanche nelle forze dell'ordine si è scoperto che il sistema criminale riesce ad arrivare in qualche modo, e quello che più fa pensare è come sia diventato quasi “normale” per la pubblica opinione, sapere che ci sono stati rappresentanti politici, eletti in consiglio comunale grazie ai voti riconducibili direttamente a certi personaggi ormai noti alla cronaca”.

Tanti i contributi portati dalla platea, tra questi anche quello del giovane Claudio Petrozzelli, esponente del neo movimento delle “sardine irpine”.

“Ogni piazza ha una sua peculiarità ed è portatrice di esigenze e domande diverse. Noi abbiamo voluto porre l'accento anche sul tema della presenza della criminalità organizzata nel nostro territorio perché pensiamo che esista un pericolo concreto di inquinamento anche della nostra classe dirigente. Per questo chiediamo che la maggioranza delle persone, quelle oneste, ispirate dai valori della legalità e della democraiza, oggi si facciano sentire per impedire questa deriva”.

“Noi pensiamo che non bisogna correre il rischio che spenti i riflettori della cronaca si scivoli di nuovo verso l'indifferenza” - dice Roberto Montefusco, segretario provinciale di “Si può” - Questà comunità ha bisogno di anticorpi forti che ancora si stentano a vedere: l'indifferenza è una condizione che ci può mettere in grossa pericolo rispetto all'aggressione della criminalità nel nostro tessuto sociale civile e politico”

“Pensiamo che il compito della politica non è quello di sostituirsi alla magistratura - aggiunge Montefusco - ma provare a fare da argine. Bisogna cominciare a discutere di come si seleziona una classe dirigente, di come si decidono le candidature. La politica deve arrivare un attimo prima e non un attimo dopo rispetto all'azione della magistratura, compiendo le scelte giuste. Troppe volte anche nel consiglio comunale di Avellino ci siamo trovati di fronte rappresentanti di interessi poco chiari, espressione di mondi che oggi sono nel mirino dei magistrati. È necessario che ognuno faccia la propria parte e la politica torni a dire parole chiare e a svolgere azioni coerenti”.

Da qui l'appello al presidente del consiglio comunale Ugo Maggio affinché convochi al più presto la commissione sulla criminalità istituita un mese fa su input dell'aula.

“E' un fatto estremamente grave questo ritardo, è un segnale non incoraggiante che ci parla del rischio di uno scivolamento verso il dimenticatoio. Qui non si tratta di “emergenza sicurezza” come erroneamente si è detto, ma di infiltrazioni della criminalità organizzata nel nostro tessuto sociale ed economico. La politica deve stare al passo, il fatto che non si sia insediata quella commissione e non abbia ancora prodotto l'avvio dei lavori non è proprio positivo” conclude Montefusco.