Fratoianni: De Luca divisivo, con lui centrosinistra perde

Il deputato Leu ad Avellino per ricordare la figura di Michele D'Ambrosio al Carcere Borbonico

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"Oggi alla sinistra manca essere di parte. nel senso che manca la capacità di interpretare fino in fondo la propria parte. Che poi è la ragione vera della grande sconfitta culturale della sinistra"

Avellino.  

C'erano tutti a ricordare “il vescovo rosso”. Tutti quelli che hanno condiviso con lui un pezzo di cammino personale e politico prima nel Pci e poi nel Pds.

Una figura, quella del deputato e del segretario Michele D'Ambrosio che oggi manca alla sinistra. Manca parecchio. 

“Manca essere di parte, nel senso che manca la capacità di interpretare fino in fondo la propria parte. Che poi è la ragione vera della grande sconfitta culturale della sinistra”. Così Nicola Fratoianni, deputato di Liberi e Uguali, che si è unito al ricordo collettivo di Michele D'Ambrosio nella sala blu del Carcere Borbonico di Avellino in occasione della presentazione del libro pubblicato a dieci anni dalla scomparsa.

Il volume dal titolo “Michele D’Ambrosio: Politica e passione” è stato scritto a più mani da Raffaele Aurisicchio, Enrico Fierro, Mario De Prospo, Claudio Martini, Roberto Montefusco, Giuseppe Moricola, Amalio Santoro, e Vittoria Troisi.

Per tutti Michele D'Ambrosio era un riferimento e oggi, rileggere la storia del suo impegno, può servire a ritrovare la bussola in una dimensione di grande decadimento e disorientamento politico e culturale.

“L'idea che il mondo non proceda per conflitti ha contribuito a indebolire una grande storia di trasformazione del mondo in senso progressivo” continua Fratoianni chiamato a discutere dei “legami che producono il cambiamento” insieme a Amalio Santoro, Generoso Picone, Giancarlo Giordano e Claudio Martini.

E a proposito di cambiamento, è stata anche l'occasione di affrontare lo spinoso tema delle elezioni regionali e delle divisioni della sinistra che in Campania deve fronteggiare un centrodestra favorito dai sondaggi. Fratoianni non ha alcun dubbio: la soluzione non è Vincenzo De Luca.

“In Campania per evitare che la regione venga consegnata alla destra è necessario costruire un'alleanza larga che coinvolga anche il Movimento Cinque stelle – ha dichiarato il deputato Leu – Questo si può fare solo a partire da un rinnovamento anche negli uomini e delle figure di spicco a cominciare da De Luca. Abbiamo espresso più volte le nostre critiche nette non tanto sul piano perconale, per quanto la figura di De Luca ha i suoi elementi di ingombro, ma sul piano delle sue scelte politiche. Lo abbiamo fatto negli anni passati e continuano a confermare: la sua figura impedisce una costruzione di un'alleanza larga. Se si vuole vincere devono esserne tutti consapevoli, compreso il presidente De Luca”.

Nel frattempo si guarda alle elezioni regionali in Emilia come a un giro di boa fondamentale per la tenuta del governo.

“Certo le regionali in Emilia hanno un peso sulla scena politica. Sono un passaggio importante, mi auguro che Bonaccini prevalga: non c'è partita sui temi e sui candidati. Credo che ci debba essere comunque dinstinzione. Il governo si regge sulla maggioranza e sulla capacità di fare delle cose, molte delle quali sono state fatte. Ci aspettiamo ora la verifica sul rilancio, ci aspettiamo che si faccia quello che resta da fare a cominciare dall'abolizione dei decreti sicurezza di Salvini, e poi dare finalmente slancio sui probelmi di sempre: occupazione, scuola, ambiente”