Aree interne, Petitto: Ripartire da infrastrutture e servizi

Si insedia la Commissione Speciale, il vice presidente indica le priorità e il metodo di lavoro

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Dal Recovery Plan al ruolo dei sindaci fino al congresso del Pd, il consigliere regionale a tutto tondo sulle grandi sfide che ci attendono

Avellino.  

Oggi il Presidente del Consiglio Regionale della Campania, Gennaro Oliviero, ha insediato le Commissioni Consiliari Speciali, le quali hanno eletto i rispettivi Uffici di Presidenza.

Per la III Commissione Speciale Aree Interne il gruppo di lavoro è composto da Michele Cammarano del Movimento Cinque Stelle (presidente), Livio Petitto del Gruppo Misto (vice presidente), e Luigi Abbate (Campania Libera, Noi Campani, PSI).

È il consigliere regionale irpino, Livio Petitto, a indicare obiettivi e metodo di lavoro

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“Finalmente si è insediata la commissione, la seconda in Italia, per le aree interne. I tempi sono stretti - avverte -  , ma il metodo non può che essere quello del dialogo e del confronto, con tutti gli attori del territorio con i quali ci saranno a breve delle audizioni. Non possiamo permetterci una Regione a due velocità ed il mio impegno sarà quello di un necessario rilancio di questi territori troppo spesso considerati marginali e invece strategici nel governo dell'intera Campania e di tutto il paese. C'è la necessità del supporto di tutti, consiglieri ed amministratori, per arrivare ad una reale integrazione delle aree interne, sfruttandone ricchezze ambientali, enogastronomiche e culturali, al fine di contrastare il declino demografico che le caratterizza”.

Quali sono le priorità?
“Grazie alle opportunità che arrivano dall'Europa dal Governo nazionale si può dare slancio allo sviluppo delle aree interne. Penso al digital divide, puntare sulle infrastrutture digitali innanzitutto, oltre a quelle materiali. Il discorso avviato negli scorsi anni è stato fondamentale: la Lioni- Grottaminarda. L'Alta Capacità Napoli-Bari, le Zone Economiche Speciali, tutti elementi di valorizzazione del territorio. Con una classe dirigente all'altezza del compito penso che si potranno raggiungere risultati importanti”.

Se dovesse indicare solo tre grandi direttive lungo le quali muovere l'azione dei prossimi mesi, quali sarebbero?

“Penso che per noi sia fondamentale innanzitutto mettere un freno allo spopolamento, e per farlo dobbiamo attrarre investimenti. Per questo è necessario offrire servizi efficienti. Dobbiamo arrivare a una gestione oculata di tutti gli enti sovracomunali come Alto Calore, Asi, Provincia: sono enti che possono creare le condizioni ottimali per attrarre investimenti. E la parte pubblica deve fare il resto, ripeto, le infrastrutture sono il perno dello sviluppo. Ci sono molti comuni che non sono neanche serviti da internet. Uno candalo. Ora abbiamo le risorse e il tempo per colmare questo gap”

Sulla programmazione della spesa delle risorse del Recovery Fund si sta cominciando a ragionare in ordine sparso, molti sindaci hanno già avviato progettazioni in maniera autonoma, come si fa a coordinare tutte le attese

“Va detto che il governatore De Luca si è intestato una battaglia importantissima, con il sostegno di tutto il consiglio regionale, per la ripartizione dei fondi, affinché arrivi più del 34% previsto per il Mezzogiorno. Penso che anche la Commissione aree interne potrà svolgere un ruolo fondamentale e fungere da cabina di regia per raccogliere le istanze e le proposte da sottoporre al governo regionale e dunque al governo nazionale”.

Lei ha fatto un appello a tutto il Partito Democratico Irpino invitando tutti al confronto. Chi ha risposto a questo appello? E come immagina di portare avanti il dialogo?

“Al momento non ha risposto nessuno. Ormai registro da mesi, da prima delle regionali, un silenzio assordante. Ovviamente io continuerò da militante storico del Pd a portare avanti le istanze dei tanti militanti e amministratori che cercano di dare risposte ai cittadini, portando avanti le nostre idee, non ci fermeremo certo davanti al muro di gomma che hanno creato gli altri. Ho registrato invece un'apertura da parte del consigliere regionale Maurizio Petracca che aveva lanciato un manifesto sottoscritto da tanti amministratori. Ci sono tutti i presuppoosti per avviare un confronto con tutte le parti perchè anche la provincia di Avellino abbia una segreteria provinciale in grado di intercettare le istanze del territorio”.

Intanto però c'è da fare un congresso provinciale, che dovrebbe svolgersi a marzo. Secondo lei è il momento giusto?

“Secondo me è un'idiozia che sta solo nella testa di qualcuno. Penso che questo è il momento di parlare delle tante possibilità che ci sono per lo sviluppo del nostro territorio, arrivare a un programma condiviso e da li cercare quella unità tanto decantata da tutti però mai realizzata”.

Qual è il ruolo dei sindaci in questa fase.

“I sindaci sono le sentinelle delle istituzioni. Penso ai tanti comuni irpini e non solo con meno di mille abitanti: sono punti di riferimento che vogliamo ascoltare, nei prossimi mesi, e li ascolteremo tutti.